Solidarietà: uno dei pilastri alla base della costruzione europea sembra oggi cedere ai colpi della crisi generata dal Coronavirus. Secondo alcuni esperti, non solo euro-scettici, la pandemia ha messo a nudo questo e molti altri difetti dell‘Unione Europea.
Non soltanto la scarsa coesione tra i Paesi membri. In discussione è l’intero progetto comunitario che secondo il professor Jean Paul Fitoussi “in questo modo serve soltanto ad indebolire gli Stati nazionali e la democrazia”.
Fitoussi, esperto economista francese, ha discusso dei punti deboli dell’Europa durante la Commissione Politiche Ue, riunitasi presso l’Aula della Commissione Affari Costituzionali della Camera.
Ecco l’intervento del professor Jean Paul Fitoussi.
La sovranità europea non esiste
“Se vogliamo migliorare la nostra situazione, dobbiamo capire in che situazione siamo.
Abbiamo detto alla gente che l’Europa è il nostro futuro, la globalizzazione è il nostro futuro, non si può evitare di entrare nell’Europa perché abbiamo bisogno di avere un peso forte di fronte agli altri poteri della globalizzazione.
Ma abbiamo creato un’Europa particolare, che non ha potere. Non c’è una sovranità europea e non ci sono più le sovranità nazionali. Per cui l’Europa non conta nella globalizzazione. Non conta, diciamo le cose come stanno.
Bisogna rimediare. Bisogna passare da una federazione di nazioni-Stati a una federazione. Bisogna mostrare un viso solidale, ora non lo è per niente. È il contrario della solidarietà. Se fossi stato greco non mi sarebbe piaciuta la solidarietà che mi hanno riservato”.
C’è un capo in Europa: la Germania
“Siamo in una crisi senza precedenti. Quello che dovremmo fare per uscirne è facile: si dovrebbero fare investimenti forti a livello della sanità, dell’educazione, della ricerca, delle infrastrutture. Questo è ovvio, ma non lo facciamo. Bisogna modificare questa Europa, che è una nave che prende acqua da tutte le parti.
C’è un capo in Europa, lo sapete bene. È la Germania“.
L’Europa non è democratica
“L’Europa non ha mantenuto le sue promesse. Vediamo le più importanti: sanità, scuola, protezione sociale e sicurezza “tout court”. Il ruolo dell’Europa in questi servizi pubblici è stato di farli dimagrire a tal punto che non sono stati in grado di rispondere alla prima sfida importante che si è avuta in tempo di pace.
L’Europa è responsabile di tanti morti. L’Europa non è democratica. I suoi popoli devono accettare di cambiare Governo, ma non di cambiare politica. Questa non è democrazia.
Sulla scuola per il momento siamo capaci soltanto di misurare la spesa per l’educazione. Non la produzione di educazione. Lo stesso vale per la sanità. Bisogna misurare la produzione di sanità. Non la spesa di sanità. Se c’è un modello sarebbe un misto tra scandinavo e sud-coreano”.
Eurobond, unica strada solidale
“Sul piano franco-tedesco direi che così sembra un bel piano perché è un piano solidale. So che quattro Paesi Olanda, Danimarca, Austria e Svezia non sono d’accordo con questa idea di debito. Anche un Paese di cinquanta mila abitanti può impedire agli altri abitanti di avere la politica che vorrebbero. Questa è l’Europa.
C’è un solo modo veramente solidale: si chiamano eurobond. Eurobond significa fare un titolo unico di debito. Unico come la moneta. Non sarebbe più possibile avere speculazione, spread e tutela dei mercati. Però non mi piace la condizionalità. Per questo in Grecia è aumentata la mortalità infantile.
E allora la sovranità non va bene soltanto per alcuni paradisi fiscali. Per avere la sovranità bisogna avere il diritto di togliere delle tasse. Come possiamo avere il diritto alla sovranità in questo modo? Non si può avere l’ipocrisia di dire facciamo l’Europa se ci sono dei paradisi fiscali, come in Olanda.
In Europa non c’è sovranità, soltanto il debito è sovrano. Questo è il modo per indebolire gli Stati nazionali e la democrazia”.
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