Dal punto di vista economico l’Italia versa in condizioni ben peggiori rispetto a quella di altri Paesi Europei. Valerio Malvezzi spiega ai microfoni di un ‘Giorno Speciale’ che per risollevare la situazione del nostro Paese ciò che è necessario è ricorrere all’inflazione. Nessuna “eresia” nelle sue parole, ma solo il richiamo a quanto, con il suo lavoro e con i suoi insegnamenti, cerca da sempre di portare in auge: l’economia umanistica. In essa, nel mettere al centro l’uomo in quando essere umano con dei bisogni, in quanto lavoratore, in quanto imprenditore, sono contenuti i “segreti” per un vero rilancio.
Per meglio comprendere quanto affermato, il Professore ha ripercorso per noi il pensiero dei grandi classici, unica chance per interpretare al meglio l’attualità e porvi rimedio finché siamo in tempo. In questa intervista di Francesco Vergovich e Fabio Duranti, la sua ricetta per trasformare l’Italia in un paradiso fiscale.
L’IMPORTANTE LEZIONE DI VALERIO MALVEZZI ► “Riportiamo l’economia dove deve stare: sotto i bisogni dell’essere umano”
“Voglio fare un po’ di Economia Umanistica a tutti quelli che mi chiedono perché propongo ricette come creare l’inflazione o fare dell’Italia un paradiso fiscale.
Vi cito un saggio di René Guénon che nel 1923 scrisse un libro intitolato ‘Oriente Occidente’, in cui scrive che gli occidentali, a differenza dei grandi orientali, non sanno fare speculazione filosofica e pensano che l’unica azione possibile sia quella pratica. Viviamo in un mondo in cui si pensa che le uniche cose utili siano le azioni, quando invece sarebbe più importante far girare il cervello.
Noi abbiamo dimenticato i pensieri dei grandi classici: Esiodo, in ‘Le opere e i giorni’, parlava del fatto che il guadagno tranvia le menti degli uomini.
Sono anni che parlo di giubileo del debito e tutti mi dicono: ‘sei un pazzo se pensi che si possano cancellare i debiti’. Ho già spiegato che i debiti si cancellano creando l’inflazione. Se ho dei debiti preferisco che ci sia un inflazione, così il debito è veramente basso.
Ma non sono il primo nella storia sapete? nel 594 a.C., Solone cancellò i debiti di tutti gli schiavi e ridiede loro i terreni.
Quindi se io nel 2020 dico di fare il giubileo del debito, sto solamente tirando fuori pensieri che tirarono fuori decine di pensatori prima di me.
Ai tempi del coronavirus la gente è bloccata in casa e ha paura di non fare abbastanza: ma abbastanza per chi?
Abbiamo seguito dei perfetti cretini negli ultimi venti anni, dimenticando il pensiero di un nobel come Stiglitz, o come Amartya Sen che nel libro ‘Etica ed economia’ ci ricorda che non esiste soltanto il PIL, ma che ci sono altri valori dell’uomo che bisogna considerare.
Adam Smith nel 1790 scrisse la ‘Teoria dei sentimenti morali’ in cui dice che i grandi valori dell’economia sono l’umanità, la giustizia e la generosità e lo spirito pubblico: noi abbiamo perso il significato di questi concetti.
Parlo di economia umanistica perché non usciremo dalla povertà in cui ci hanno cacciato se non ritorneremo a parlare dei grandi valori morali e se non riporteremo l’economia sotto la cultura, sotto la storia e sotto la filosofia.
Bisogna distruggere l’economia capitalistica e ritornare all’economia umanistica. Queste cose non sono scritte in nessun libro di economia. Se mi chiedete consigli su un libro vi consiglio di leggere il Giocatore di Dostoevskij, in cui il giocatore dice ‘mi accorsi con terrore di quello che rischiavo di perdere con quella puntata: stavo per perdere la mia vita’. Ecco questo è il significato dell’economia umanistica”.
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