La nuova Caporetto del Recovery Fund: come l’Unione Europea ci ha truffato di nuovo

Come ben sapete un virus pernicioso si aggira per l’Italia, e questo virus ne mette realmente a repentaglio la tenuta.
Questo virus si chiama Unione Europea ed è decisamente più pericoloso dell’altro virus, quello di cui parlano a reti unificate.
L’UE da subito non ha perso occasione per colpire l’Italia già piegata e piagata dal coronavirus.
L’ha fatto in più occasioni, anche al cospetto di altri paesi che provavano ad aiutare l’Italia. Penso alla Cina, penso a Cuba, penso all’Albania.
Penso poi alla Russia.

Ebbene, mentre questi paesi variamente provavano ad aiutarci, l’unione Europea non soltanto non ci aiutava, ma addirittura ci nuoceva.
E’ stato il caso delle improvvide parole di Christine Lagarde nel marzo 2020 a proposito dello Spread, ciò che ha determinato un affossamento dell’Italia, come ricorderete.

Recovery Fund, un Mes mutato nomine

Questa ostile tendenza seguita ora in quello che a Conte e agli altri relatori dell’europeisticamente corretto è apparso un giorno di giubilo, ma che in realtà corrisponde alla disfatta somma della Patria.
Alludo al cosiddetto Recovery Fund, che viene salutato come la salvezza, come ciò che ha sgominato la possibilità del Mes.

In realtà il Recovery Fund per come è stato presentato e per come sarà attuato, non è altro che un debito che dovrà essere pagato in maniera salata dall’Italia stessa, con peraltro una conseguenza non irrilevante: decideranno altri come dovremo spendere i soldi. E’ in sostanza un Mes mutato nomine.

Il falso successo spiegato in maniera semplice

Ci spacciano come un regalo quello che in realtà non è altro che un ritorno parziale di soldi che l’Italia ha già versato come contributore netto dell’Unione Europea.
L’inganno palese è nei termini stessi con cui questo Recovery Fund viene effettuato, nella misura in cui l’Europa darebbe una quota a fondo perduto e un’altra più grande quota in prestito.
Un inganno degno del più scaltro usuraio, che ti dà 10, dicendoti che 4 sono a fondo perduto, dicendoti però allo steso tempo che gli altri 6 sono elargiti come debito di cui beneficerà l’usuraio stesso.

Il diavolo si nasconde nel dettaglio

Questa è in sintesi la vicenda del Recovery Fund, una grande forma di inganno perpetrata ai danni dell’Italia, che ancora una volta precipita nei dispositivi di cattura del debito.
“Il diavolo si nasconde nel dettaglio”, diceva Goethe, e a maggior ragione lo si può dire per estensione in riferimento a ciò che è accaduto oggi con il Recovery Fund: un inganno che solo politici in cattiva fede possono salutare come un trionfo.

Sarebbe se, come all’indomani di Caporetto, alcuni politici in cattiva fede avessero detto che l’Italia ha trionfato su tutta la linea.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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