Tre a zero e sembra tutto facile. In realtà la Juve, prima di indossare l’abito scuro, qualche problema l’ha avuto, per le abituali distrazioni difensive. Al gol di Cristiano si è chiusa la partita ed è cominciata un’altra storia.
Il portoghese, fatto il milionesimo gol della sua carriera, ha mimato la gioia di Dybala, chiamandolo quasi. Come a dire: Allegri, mi vedi? Mettilo dentro. Allegri non è un tipo che dorme. Ha capito e chiamato Dybala, subito decisivo: palla da lui a Cristiano e quindi a Emre Can per il gol.
Dybala in questa squadra serve. Offre tecnica e gioia, come ricorda il suo soprannome. Non è un terzino. Ma un grande attaccante che per contratto e logica deve rientrare in difesa quando la palla ce l’hanno gli avversari. Come fa Marione, come fa addirittura Cristiano. Si avvicina la Champions, una competizione che si affronta con i giocatori migliori: sta all’allenatore (in questo caso abile nel risolvere i rebus) trovare la soluzione giusta.
Per il resto? Se tornano in buona condizione Bonucci e Chiellini, se ritrova la sua abituale corsa Matuidi, ci siamo quasi. Il campionato, come è noto, è andato da un pezzo: ora la Juve è a più undici.
Roberto Renga