Tutte le destre in piazza: dal nero più nero al rosè ► L’istantanea di Antonello Caporale (Il Fatto Quotidiano)

La Festa della Repubblica quest’anno è stata animata dalle proteste. Tra le vie del cuore della Capitale non soltanto la manifestazione annunciata del centrodestra, unito per mostrare la propria posizione contro il Governo: oltre al corteo di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, guidato da Salvini, Meloni e Tajani, anche il movimento dei gilet arancioni.

Nel complesso ciò che appare è un malcontento politicamente variegato, con diverse anime che partendo dal centro arrivano fino agli estremi. Il caporedattore de Il Fatto Quotidiano Antonello Caporale nella sua istantanea ha analizzato le tante destre che oggi sono scese in piazza in rappresentanza di un paese che sente il bisogno di dire la sua, ci ha spiegato di che si tratta nell’intervista di Luigia Luciani e Stefano Molinari.

Tutte le destre in piazza: dal nero più nero al rosè ► L’analisi di Antonello Caporale (Il Fatto Quotidiano)

I colori della destra italiana: dal nero più nero al rosé

La destra è come un piatto ad alta digeribilità: digerisce tutto. Ci sono molte destre. Secondo me il cuore di destra conservatore in Italia è maggioritario, attraversa una gradazione di colori. Se noi ci trovassimo in un negozio di tessuti partiremmo dal nero più nero fino ad arrivare al rosé.

E attraverso questa tonalità di colori si arriva a tutte le altre forme di destra: liberismo, individualismo, populismo, sovranismo, estremismo. Sono tutti gli ismi che scendono in piazza. E oggi per non contagiarsi si sono mostrati divisi. A differenza della sinistra che non sa fare queste cose.

Ora si parla di Pappalardo perché ha fatto questi due ingressi. Ma da parecchi secoli si attiva per raccogliere qualcosa ricavandone lo zero”.

Una destra senza cultura di Governo

“Perché la destra è maggioritaria in Italia, ma non governa? Ci ricordiamo il Papeete. Non ha una cultura di Governo e quando si ritrova a dover fare i conti con la cultura di Governo se ne va. Salvini ha dichiarato che il conflitto con i 5 Stelle era giunto ad un punto incredibile e ha rinunciato. In questa rinuncia c’è tutto il deficit di Governo.

Ecco un altro esempio: Bagnai e Borghi sono i due mentori del segretario in politica economica. E ci hanno detto che l’Europa è un’assassina, è una matrigna, ci vuole far soccombere. Ora che a noi servono soldi o regalati o in prestito, se non fosse per l’Europa dove li prenderemmo”?


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