“Governo pessimo, ma le opposizioni non sono da meno: insultano e basta, nessuna idea coerente” ► Padellaro

Una delle domande poste al Presidente del Consiglio Conte nella conferenza sulla Fase 3 nel tardo pomeriggio ha riguardato l’unità di intenti: un concetto da non sottovalutare in un momento di massima emergenza.
La divisione c’è e ci sarà sempre, ma la frammentazione del Parlamento in questo momento è tale che ogni partito sembra avere la sua idea sui problemi principali di questo momento: gli aiuti europei, la burocrazia, l’economia, la giustizia.

Su questo concetto di armonia delle idee è perciò più che mai pessimista l’editorialista del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro: la divisione sembra persino imperversare tra le opposizioni, con la questione Mes/Recovery Fund che nel Centrodestra vede addirittura tre fronti differenti.
Nemmeno tra le fila governative c’è unione sui medesimi temi, ma quando si tratta di opposizione, la divisione può essere un fardello non da poco nella lotta per affermare le proprie idee e alimentare la propria credibilità.
Ecco cosa ha detto in proposito Antonio Padellaro a ‘Lavori in Corso’.

Il problema dell’unità di intenti io credo sia giusto per questi mesi in cui affronteremo questa specie di horror per l’economia, però il Premier dovrebbe sapere anche con chi parlare dell’opposizione.
Deve parlare con Salvini, che non vuole né il Mes, né il Recovery Fund perché ha detto che c’è la fregatura sotto?

Deve parlare con la Meloni che vuole il Recovery Fund, quindi divergente da Salvini?
O deve parlare con Berlusconi che è pronto ad accettare tutti gli aiuti dell’Europa, e anzi, propone con la Lettera al CorSera di questa mattina un tavolo comune?

Fermo restando che parliamo di un Governo pessimo ecc… io non voglio assolutamente spezzare una lancia in loro favore, perché poi non è questo il tema. Il punto resta sempre il rapporto con l’opposizione.
Berlusconi ha lanciato verso Conte non un segnale, ma un intero fuoco pirotecnico.
Chi avesse letto la sua lettera di oggi lo può capire.
Resta la mia domanda che rivolgerei a Giorgia Meloni: ma qual è il Centrodestra oggi? Quello di Salvini, della Meloni o di Berlusconi?
Non è una piccola questione: continuare a presentarsi in piazza come tutti uniti dopo la penosa figura di ieri con quella specie di adunata incontrollata a cui si sono aggiunti i vari Pappalardi… io penso che l’opposizione abbia parecchio da piangere.

Quasi un 50% degli italiani è dalla parte di Meloni, Salvini e Berlusconi. Io credo che questa metà degli elettori vada tutelata dagli esponenti del Centrodestra, ma deve essere tutelata con un progetto che non può essere “Conte, va a quel paese, alle elezioni subito”, perché non è un progetto.
Fermo restando che Conte non ci abbia fatto vedere le meraviglie di cui parla, io lo dico veramente nell’interesse del paese: vorrei dal Centrodestra quattro-cinque punti fondamentali sui quali il governo possa confrontarsi. Il punto è che non esistono. Salvini dice una cosa, Meloni un’altra e Berlusconi un’altra ancora.

Questione Bonomi? Si è messo subito in una posizione difficile insultando il Ministro Gualtieri, ma anche qui c’è da dire che il 31 maggio c’è stato un comunicato firmato da Confindustria in cui si chiedeva di poter usufruire immediatamente del Mes, chiaro?
Nel momento in cui è stato chiesto a Salvini da Giletti domenica sera, lui ha risposto picche. Anche lì devono mettersi d’accordo.
Se la destra guarda alla parte produttiva del paese e il segretario della Lega risponde “manco per niente” alla richiesta delle imprese, dov’è l’interlocutore di questo mondo produttivo?

E’ allucinante, se ci fosse un fronte unito io capirei che il Governo deve dare una risposta, ma in queste condizioni devono rispondere a più voci differenti.
Spero trovino una soluzione
“.


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