L’artista italo-egiziano ha conquistato il podio a Sanremo 2019 con la canzone Soldi, ma la sua vittoria sul palco dell’Ariston non ha ottenuto pareri unanimi da parte del pubblico e delle istituzioni italiani.
Una vittoria inaspettata e che ha diviso, quella di Mahmood al “Festival di Sanremo 2019”. L’artista italo-egiziano ha conquistato il podio della sessantanovesima edizione della kermesse canora più famosa del piccolo schermo, piazzandosi in prima linea, con il brano “Soldi“, davanti ad Ultimo e a Il Volo, rispettivamente secondo e terzo posto della classifica definitiva.
“Non ci sto proprio credendo, è incredibile!” ha esclamato emozionato il vincitore, stringendo tra le mani il Leoncino d’Oro mentre il pubblico dell’Ariston rumoreggiava, contrariato già in precedenza dal quarto posto di Loredana Bertè.
Non si è fatta attendere neanche la reazione del vicepremier Matteo Salvini, che ha subito affidato a Twitter il proprio punto di vista sulla vittoria di Mahmood a Sanremo. “#Mahmood… mah… La canzone italiana più bella?!? Io avrei scelto #Ultimo, voi che dite??” ha scritto il Ministro dell’Interno, raccogliendo, in pochissimo tempo, migliaia di repliche.
Poco dopo, nella conferenza stampa dopo la vittoria sul palco dell’Ariston, Mahmood ha risposto così sulle polemiche pre festival tra Salvini e Claudio Baglioni sui migranti: “Io sono italiano, nato e cresciuto a Milano. Non mi sento tirato in causa. Nel brano ho messo una frase araba che è un ricordo della mia infanzia, ma sono italiano al 100 per cento“.
Ma il ministro e vicepremier della Lega Salvini non è stato l’unico ad esprimere la propria opinione sulla vittoria sanremese dell’interprete del brano “Soldi”. Oltre a quello di Elisa Isoardi, in netto contrasto con la visione dell’ex compagno, tra i commenti a caldo si evidenzia quello di Foad Aodi, fondatore delle Comunità del Mondo Arabo in Italia e dell’associazione medici di origine straniera in Italia: “La vittoria di Mahmood è la miglior risposta dall’Italia che crede nella meritocrazia nel dialogo e nell’integrazione e rifiuta assolutamente l’etichetta di razzismo che qualcuno voleva far credere e far passare come immagine sbagliata.”
“Auguriamo a tutti i cantanti buona fortuna e a Mahmood di cantare nel mondo prima di tutto da italiano di seconda generazione e di trasmettere il vero valore della cultura e canzone italiana nonché la buona e proficua convivenza nonostante episodi isolati di discriminazione e strumentalizzazioni mediatiche e politiche sui migranti, rifugiati, arabi e musulmani” ha aggiunto Modi.