Da quanto è andato in onda il servizio de Le Iene è bufera in casa Lazio. Inizia tutto con il procuratore di Mauro Zarate, Luis Ruzzi, che armato di documenti denuncia a Le Iene il presunto mancato pagamento di una parte delle commissioni dovute. Tra le carte emerge anche la complessità dell’operazione intrapresa nel 2008-2009, caratterizzata da una cospicua intermediazione tramite la società inglese ‘Pluriel’. La restante cifra, tolti i 7 milioni riconosciuti direttamente al giocatore, doveva essere versata alla Moisen S.A., società gestita dal fratello di Zarate. Al centro del mirino il Presidente biancoceleste Lotito.
Questa mattina Luis Ruzzi è intervenuto ai microfoni di Mimmo Politanò, ecco cosa ha detto in diretta a ‘Accarezzami l’anima’.
RUZZI SUL CASO ZARATE ► “Oggi siamo alla resa dei conti con Lotito. Parleranno i tribunali, vogliamo una sentenza non una prescrizione”
“Quello che è successo è una denuncia fatta da noi, da me in particolare, a Le Iene. Un’inchiesta documentata. Io ho portato una denuncia documentata, circostanziata e loro hanno visto quello che abbiamo subito, le conseguenze di un rapporto con un Presidente un po’ particolare. Adesso parleranno i tribunali. Io mai, mai nella vita avrei voluto arrivare a questo punto. Se sapeste gli audio che ho mandato all’avvocato. Lotito inarrivabile, è una persona che gira con la polizia che ti blocca, se chiedi un appuntamento non te lo danno, se ti avvicini ti bloccano, parli con l’avvocato, con il consigliere, chiedi di chiudere questa faccenda… Mai una risposta. Mai. Sono passati gli anni, Zarate fra un po’ è nonno, e noi ancora siamo con questa storia.
Abbiamo sofferto, un giorno verrà fuori esattamente quello che è successo. Le violenze che sono state fatte e noi le abbiamo subite. Oggi siamo alla resa dei conti. Qui c’è la parola santa: prescrizione. Io voglio sentenza, non prescrizione. Il tempo passa, guarda a che punto siamo. Ho sofferto tanto. Quello che ha sofferto Mauro Zarate l’ho sofferto io e mi è rimasto dentro. Non siamo mai stati aiutati da Tommasi e dai suoi calciatori. Tutte le angherie che abbiamo avuto, tantissime. Sono rimasti tanti anni di sofferenza. Mandare il calcio in tribunale… Sai un calciatore ha 10-14 anni di vita utile, se 10 glieli fai passare in tribunale lo hai distrutto”.
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