“Gli Stati generali si potrebbero definire la Bilderberg dei 5 Stelle”. Questa frase non è stata pronunciata da qualche complottista del web, ma dal senatore Mario Monti. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, Monti ha commentato la scelta di tenere a porte chiuse gli Stati generali a Villa Pamphili.
Siamo tutti d’accordo che gli Stati generali andavano fatti in una pubblica piazza o in streaming per mettere gli italiani al corrente delle decisioni prese in una fase tanto delicata. E’ inaccettabile però che il paragone con il Bilderberg venga proprio da Mario Monti, membro del direttivo di quel gruppo dagli anni ’90. E in una trasmissione con Lilli Gruber, membro del Committee da alcuni anni.
Il Bilderberg era a porte chiuse anche:
- Quando tra gli autorevoli commentatori c’era proprio Mario Monti, divenuto dopo qualche mese presidente del Consiglio
- Erano a porte chiuse anche nel 2012 quando al Bilderberg convocarono Enrico Letta, che poi sostituì Monti al Governo del Paese.
- Come accaduto nel 2014, quando a porte chiuse convocarono Monica Maggioni che poi divenne presidente della Rai.
- Come avvenne nel 2016, quando a porte chiuse convocarono tutti gli attuali vertici delle istituzioni europee.
- Come avvenne nel 2017, quando a porte chiuse convocarono l’attuale capo della task force governativa Vittorio Colao.
A porte chiuse hanno sempre deciso le sorti dei nostri Governi. E nella medesima intervista Monti parla di Conte come di colui che è diventato Premier senza che nessuno conoscesse la sua visione del mondo. Esattamente come accaduto proprio con Monti nel 2011. Tutto ciò rende surreale e vergognoso il suo intervento a La7.
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