Il teatrino dei telegiornali sull’Italia che riparte è falso: ecco come stanno realmente le cose

Sono stanco di continuare a sentir parlare di situazioni finanziarie.
Vedo economisti in erba, quelli che studiano sui libri, che non hanno mai visto un’impresa in vita loro. Per parlare di economia bisognerebbe aver messo del denaro in una propria impresa, sapere cosa voglia dire parlare con Equitalia, sapere cosa voglia dire dare una fideiussione ad una banca, rischiato il capitale della propria famiglia, rischiato la propria casa.

Questo è l’identikit di chi può parlare di economia, non uno che la studia solo sui libri: solo chi ha visto, sofferto, capito i problemi dei piccoli imprenditori italiani che non hanno accesso al mercato borsistico.
A proposito di borsa, sapete che l’indice Standard and Poor’s 500 è più alto di quanto non fosse ai primi di gennaio?

Com’è possibile tutto questo, come si può vivere in un mercato drogato dalla finanza, nel quale si fanno politiche del capitale per il capitale e in cui non si parla più di politiche di lavoro?

Lo scorso weekend sono intervenuto in una radiotelevisione privata.
Sono stato accusato di essere un comunista per quel che ho sostenuto. Non so se sono un comunista o no. Certo, ho letto – a differenza di altri – parti interessanti del Capitale di Marx, scoprendo che lui non era contro l’imprenditore, ma contro il capitalista.
I piccoli imprenditori italiani, secondo voi, sono capitalisti?

Quando io vado nella pizzeria sotto casa e parlo con la titolare napoletana, parlo del suo malessere, del fatto che i telegiornali ci stanno dando una rappresentazione teatrale dell’Italia che riparte, ma l’Italia non è affatto ripartita, sapete?
L’Italia non è ripartita, questa è una leggenda. Sembra di vedere i telegiornali dell’istituto Luce in questo periodo, quelli allineati al regime nell’epoca della guerra.

Chi vive sul campo, chi parla coi commercialisti, chi parla con gli imprenditori come me, sa bene che l’Italia non è ripartita, che in questo modo non può ripartire, perché non vengono fatte delle cose come estendere la cassa integrazione a due anni, accaduto in Francia: non come noi, che abbiamo il termine fino al 31 agosto. La Germania mette l’Iva al 16%, mentre noi non possiamo farlo.

Che razza di Unione Europea è questa? Qual è il destino dell’Italia?
Ve lo dico io: rischiare una democrazia di tipo cinese in un sistema economico di tipo greco. A me quel destino non piace.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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