Sostengono di voler sburocratizzare ed invece continuano a scaricare decreti a rotta di collo, accatastando migliaia di articoli alla rinfusa con prescrizioni pure per andare alla toilette.
Semplificano complicando!
Dicono di lavorare per il Paese, mentre i problemi atavici restano irrisolti: all’Ilva la situazione è peggio di prima, per non parlare dell’Alitalia, sulle concessioni Autostradali siamo fermi a due anni fa, i navigator che avrebbero dovuto generare migliaia di posti di lavoro si sono rivelati una presa in giro, sul Mezzogiorno si continua a guardare il cielo tante volte cadesse la manna, le infrastrutture sono bloccate dinanzi ad un’Italia che sta cadendo a pezzi, pensano al digitale senza pianificare la tecnologia che ne consente la diffusione, per distribuire le mascherine di Stato abbiamo dovuto attendere che finisse la pandemia, invocano la coesione lavorando con le consorterie fuori dalle sedi istituzionali e a porte chiuse, vorrebbero risolvere i problemi connessi ai trasporti ed all’ambiente con i monopattini e pensano di far ripartire il turismo con i bonus anticipati da chi spesso non ha neanche i soldi per tirare su la saracinesca, bordate di miliardi a garanzia soltanto di chi di quella garanzia non ha bisogno potendo accedere al credito senza il sostegno dello Stato.
Milioni di chiacchiere a fronte di zero idee.
Per il programma del Paese abbiamo prima dovuto attendere gli esperti in luogo dei ministri, e poi, addirittura gli Stati Generali del re sole. Ma per il momento solo chiacchiere come se i problemi si risolvessero a parole. Intanto per un progetto per il Paese si dovrà attendere l’autunno.
Mentre il governo convoca tutti i guru della terra, le imprese e conseguentemente i posti di lavoro continuano a saltare come i tappi a capodanno. Evidentemente per il Governo le riforme strutturali possono attendere …! Soprattutto se non si sa cosa fare, meglio restare immobili …! Tra un po’ invocheranno la divina provvidenza.
Dall’età di Pericle in una democrazia il leader politico dovrebbe ideare un progetto per il Paese, presentarlo al popolo e chiedere a quest’ultimo di sostenerlo per poterlo realizzare dopo averne ottenuto la fiducia in libere elezioni.
Oggi, invece, non c’è un programma per il Paese e non c’è un un leader eletto dal popolo !?! Al contrario, il popolo è stato sbattuto fuori di casa, mentre la nuova oligarchia si reca dal re nudo, senza idee, pronto ad abbeverarsi dei suggerimenti contraddittori delle lobbies, dei centri potere e delle corporazioni nelle Ville di Stato.
Il nostro Paese appare quasi la personificazione di un somaro, incapace di muoversi autonomamente, che non sa dove andare. Un ciuccio che alcuni tirano per le orecchie ed altri per la coda, mentre l’unica cosa, che sembra gli riesca, è ragliare.
Se vuoi ridurre qualcuno in schiavitù la regola aurea sostiene che devi prestargli i soldi e sperare che non li spenda con profitto. Nel momento in cui non sarà in grado di onorare il debito sarà tuo servo.
Sembra che nessuno tale regola la rammenti. Sembra che la sola cosa che sappiano fare gli attuali governanti siano i “buffi” (i debiti). Più buffi facciamo e più sono contenti. L’unico argomento di cui parlano è rivenire i buffi migliori, ossia come indebitarci alle migliori condizioni. Quando in Parlamento decisero di liberarsi dall’indossare le cravatte nel corso delle sedute, non ci avevano però avvisato che la cravatta l’avrebbero imposta al popolo.
Enrico Michetti
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