“È tutto un controsenso! Nei locali controllano ogni virgola, per strada mettono persino la musica” ► La testimonianza di DJ Capasso

Come procede la vita dopo la quarantena? Dall’inizio della fase 2, passando per la fase 3, fino ai giorni di oggi, sono diversi i commentatori che segnalano anomalie e contraddizioni rispetto alle norme anti contagio che regolano la nostra quotidianità.

Destano scalpore le immagini della vita notturna che da Milano a Palermo appaiono in contrasto con i divieti di assembramenti e gli obblighi di distanziamento e mascherine. Particolarmente commentata è stato l’ultimo fine settimana di Roma, dove alcuni vicoli e luoghi popolari del centro città sono stati presi d’assalto da giovani e adulti.

Purtroppo in questa nuova normalità la movida non è uguale per tutti. Ce lo ha raccontato il Dj Stefano Capasso, protagonista della ristrutturazione che stanno compiendo alcuni locali per tornare in attività.

Ecco l’intervista di Luigia Luciani e Stefano Molinari a “Lavori in Corso”.

Mi viene l’ulcera a pensare che i proprietari dei locali pagano tasse, affitto e tutto. Poi li fanno chiudere, ma la musica viene messa per strada, dove assistiamo a continui assembramenti. Invece nei locali controllano ogni virgola, il rispetto delle norme c’è. E’ un po’ tutto un controsenso.

Poi c’è questa corrente di persone che quasi non vedono l’ora di puntare il dito. Come se stessero a contare tutti i giorni i contagi per dire ‘ve l’avevo detto’. Quasi a sperare che succeda qualcosa e si richiuda. Tanto una parte, come gli statali, lo stipendio lo prendono lo stesso. Però c’è l’altra parte che comunque deve lavorare”.


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