Bengalesi sfuggiti a controlli anti-Covid ► Ass. D’Amato: “Stiamo lavorando con la comunità per rintracciarli uno ad uno”


Dopo l’ordinanza della Regione su controlli più rigidi per scongiurare casi d’importazione, lunedì 276 passeggeri provenienti da Dacca sono stati accolti da una task force di 24 medici. Si teme in queste ore la diffusione del virus anche a causa di 5 voli precedenti, con circa 1300 passeggeri bengalesi sbarcati a Roma a partire dal primo giugno.

“Tutto sotto controllo per quanto riguarda i contagi“: è rassicurante il messaggio dell’Assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato a ‘Lavori in Corso’ in seguito ad ore di sconforto e paura, causata anche dai 39 casi positivi registrati nei giorni scorsi a seguito del rientro di cittadini del Bangladesh nella Capitale
Contrariamente a quanto accaduto lunedì, nella giornata di ieri è stato grande l’afflusso al Santa Caterina della Rosa da parte della comunità bengalese per farsi testare, secondo quanto riferito dall’assessore.
Ecco la sua intervista a Lavori in Corso.

Il sistema sta facendo uno sforzo importante per tutelare la salute, per difendere Roma e il Lazio e anche l’iniziativa di ieri con l’ordinanza del Presidente Zingaretti è stata utile, perché se non ci fosse stata oggi avremmo un problema in più e anche molto serio.

Cercheremo gli arrivati uno per uno con la collaborazione della comunità e anche delle autorità religiose che oggi ci hanno dato una grande mano.
Oggi c’è stato un grande afflusso al drive in di Santa Caterina delle Rose e domani potenzieremo quel quadrante per consentire di eseguire i test necessari a rintracciare tutti coloro che sono venuti il primo di giugno con i voli da Dacca o hanno avuto contatti con persone provenienti dal Bangladesh.
Questo per la loro sicurezza e per quella dei nostri concittadini.

Il tema della triangolazione dei voli sicuramente va posto come grande elemento di riflessione. Noi abbiamo dato la disponibilità di tracciare tutti i voli che arrivano, anche dalle triangolazioni. Questo comporta un grande sforzo e la pazienza di chi arriva. Ieri ad esempio ci sono volute cinque ore, sia per la trascrizione dei recapiti che per l’effettuazione dei sierologici e dei tamponi.
Il nostro obiettivo primario è quello di garantire la salute pubblica
“.


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