Mattioli: “Salah giocatore importante, ma non so se possa far comodo alla Juve”

La pazza idea è rimbalzata ieri dal mondo arabo passando per i quotidiani inglesi “The Sun” e “The Guardian”, rimbombando in Italia e specialmente sotto la mole: Salah alla Juventus in estate. Pazza idea che diventa ancor più folle nel caso dello scambio ipotizzato dagli inglesi, secondo i quali la Juventus sarebbe addirittura pronta a girare al Liverpool Dybala + 50 milioni di euro. Una folle idea insomma, soprattutto alla luce del fatto che da come si vocifera Paratici & co. avrebbero rifiutato poc’anzi un’offerta da capogiro del Real per la Joya: Isco + 60 milioni. Ecco che il pazzo scambio tra Juve e Liverpool diventa dunque ancor più importante, ma non sarebbe così facile né così funzionale come si pensa secondo Mario Mattioli.

A “Radio Radio Mattino – Sport & News” il giornalista ha commentato così la possibile trattativa: “Dybala prende attualmente sette milioni, partendo dovrebbe arrivare almeno a 9-10 perciò è un’operazione, sì, suggestiva ma di estrema difficoltà al livello economico (anche se le inglesi quando si tratta di operazioni importanti li trovano sempre i soldi). Salah sarebbe un valore aggiunto importantissimo, certo comporterebbe la cessione di Douglas Costa o forse qualcun’altra. Con Salah vai a bloccare un tantino la squadra, cioè con Momo non potresti fare quello che hai fatto con Douglas, lui ha un gioco diverso perché non torna“, ha detto Mattioli dando un’idea di quella che sarebbe una differenza tra la freccia brasiliana e l’asso egiziano. Due giocatori di calibro differente e da trattare diversamente al livello tattico.

Ma è la fattibilità dell’operazione per come la descrivono inglesi e arabi che non convince Mattioli : “Non credo sia un’operazione facile come si dice. Non penso che uno andrà lì e l’altro verrà qui“. I dubbi riguardano anche il possibile inserimento dell’egiziano nel gioco juventino: “Cercando di immaginarlo negli attuali schemi della Juventus non sono convinto che Salah possa far comodo, proprio per il suo modo di giocare“.