“L’informazione per la maggior parte dei casi passa per quelle reti che hanno acquisito una dominazione de facto“.
In questi mesi, soprattutto durante il lockdown, siamo stati costretti a reperire informazioni esclusivamente attraverso questi canali. Ci siamo affidati a loro per rimanere aggiornati sui vari sviluppi dell’emergenza sanitaria. Ma le continue incongruenze ideologiche tra i vari media hanno portato non pochi dubbi sulla realtà e su ciò che sta accadendo al Paese. Chi decide quale informazione deve circolare? E quali sono gli strumenti che la rendono obiettiva e funzionale al benessere di un popolo?
A “Un giorno speciale” Francesco Vergovich, Fabio Duranti e Enrico Michetti, direttore della Gazzetta Amministrativa, analizzano come i media mainstream orientano le varie informazioni senza che il cittadino se ne renda conto. Ecco le riflessioni al riguardo.
L’importanza del raziocinio
“Dalla notte dei tempi la gente ha cercato di interrogarsi, utilizzando in raziocinio, circa l’origine di ciò che gli si para dinanzi e come si è determinata una situazione. Altre persone invece semplicemente si adattano per stare meglio nel peggio. In questo periodo storico abbiamo coniato il termine “resilienza”, lo spirito di adattamento, ma non facciamo ricerca, tutto questo ci limita.
Dobbiamo ritornare a determinare gli eventi perché ne abbiamo la facoltà. Quando le cose non quadrano e qualcuno vi vuole imporre una visione dogmatica che proviene dall’alto, apodittica, c’è qualcuno che vi vuol fregare e bisogna essere vigili, spegnere ciò che c’è intorno e accendere il cervello”.
I poteri speciali dietro la procrastinazione dello “Stato di emergenza”
“Nel momento in cui viene data una spiegazione noi dobbiamo valutare se quella è credibile o meno e abbiamo gli strumenti. Nel 1990 venne coniata la legge 241. Fondamentale perché per la prima volta il pubblico funzionario doveva motivare gli atti. Fino ad allora il cittadino doveva subire il provvedimento senza sapere per quale motivazione fosse stato assunto. Se lo Stato – autorità emana un provvedimento lo deve motivare. Devi esplicitare la ragione degli atti.
Quando una persona è consapevole ragiona e quando ci si trova di fronte a determinate persone tu riesci a costruire. Una persona che non ragiona distrugge il mondo in maniera inconsapevole. Dietro alla procrastinazione dell’emergenza ci sono i poteri speciali. Ma perché gli altri paesi non hanno aderito alla legislazione dell’emergenza o fatto un provvedimento al di fuori dell’ordinario? Hanno compreso le libertà individuali pur agendo nell’emergenza. Da noi ci guadagnano con una testa pigra. Siamo noi che dobbiamo porci un argine a meno che non c’è una situazione realmente e razionalmente motivata”.
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