Un grafico sul lungo periodo può indicare molto riguardo un particolare sistema di riferimento economico. Come ad esempio l’euro, i suoi antipodi e l’entrata progressiva dei rispettivi Paesi.
Perché il dibattito filosofico circa la cooperazione e la collaborazione tra Paesi va di tanto in tanto diviso dalle cifre e dai numeri indicatori di benessere in modo oggettivo.
Per questo Valerio Malvezzi a ‘Un giorno speciale’ ha delineato il percorso dei tre paesi in questo momento alla ribalta della cronaca per quanto riguarda il discorso Recovery Fund: Italia, Germania e Olanda hanno avuto un percorso totalmente discordante dagli anni 90′ che hanno costituito l’infanzia dell’organizzazione unitaria.
Ecco la spiegazione del Prof. Valerio Malvezzi.
“Tutti, cioè olandesi, tedeschi e italiani cantano vittoria. Ma per quale motivo olandesi e tedeschi possono ridere e gli italiani no?
Vi parlo del PIL procapite, perché tutti parlano sempre di PIL, ma non di PIL procapite, cioè quanto è in tasca ai cittadini. Risulta che: all’inizio del 1990 tedeschi, italiani e olandesi avevano tutti in media poco meno dell’equivalente di 40.000.
L’Olanda diventa poi un rifugio fiscale, in cui tutti trovano rifugio per risparmiare sulle tasse. Diventa così sempre più ricca.
Italia e Germania viaggiano allineate fino all’inizio dell’euro.
Nel 2007, con quella che vi hanno raccontato essere una crisi, le curve del PIL procapite si dividono totalmente.
La ‘cura euro’ che adesso verrà incrementata col Recovery Fund ci costringe a questo divario delle curve come si evince dal grafico a lungo termine per cui gli altri cittadini sono sempre più ricchi e noi italiani rimaniamo al palo“.
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