Gli “eredi” del Partito Comunista se la spassano in barca: distanziamento e mascherine sono per plebei

Da ieri circola in rete una foto diffusa dal sito “Dagospia”.
Tale foto raffigura in una sontuosa barca in mezzo al mare a Ischia alcuni personaggi noti come Maria Elena Boschi, Luciano Nobili, Gennaro Migliore e altri amici che sorridono felici senza rispettare il distanziamento sociale cui essi ogni giorno ci esortano.

Credo che questa fotografia possa giovare a svolgere alcune considerazioni che ci permettono di gettare luce sul nostro presente.
In primo luogo dalla crisi in cui ci troviamo a vivere, evidentemente non tutti vengono colpiti in egual modo o possiamo dire semplicemente che la terribile crisi legata al Covid -19 non colpisce tutti allo stesso modo, anzi, mentre molte aziende chiudono vi è anche chi gode letteralmente e “cambia la barca felice e contento”.

Curioso vedere come a bordo di questo Panfilo si trovino alcuni esponenti che in teoria dovrebbero essere i “nipotini” del vecchio glorioso Partito Comunista e che hanno abbandonato il riferimento a Mosca per assumere come nuovo riferimento Capalbio, Capri o Porto Pio.
Sono ancora una volta gli esponenti fucsia e dell’arcobaleno che hanno tradito nella lettera e nello spirito Antonio Gramsci, la classe lavoratrice e la falce e il martello per consegnarsi alla classe dominante, alle sue lotte e all’arcobaleno delle folle solitarie e capricciosi consumatori. Hanno abbandonato il rosso per passare al fucsia.

Il distanziamento sociale e le mascherine valgono per la plebe, il proletariato, il popolo. Non valgono certo per lor signori che dal loro Panfilo possono giubilare baldanzosi senza alcun rispetto per le norme che sono essi stessi a invocare per le plebi subalterne.

E’ chiaro che l’odierno capitalismo terapeutico e il regime sanitario usa il discorso del medico scientifico e obiettivo nella sua narrazione per imporre una nuova razionalità politica di tipo autoritario e repressivo. Ancora una volta è smascherata la situazione, “il Re è nudo” o in bikini ormai è evidente che tutte le norme del capitalismo terapeutico sono norme di una nuova religione, di una nuova politica che ci vuole tutti sudditi in mascherina. Ci vuole distanti gli uni dagli altri e sofferenti per via della nuova ristrutturazione del capitalismo terapeutico mentre loro in mare aperto si godono la vita e vanno a beneficiare di quelle ricchezze che, ancora una volta, non sono cose ma rapporti sociali raffigurati.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: