Il virus è tornato? No, è tornato chi ha interessi nel ritorno delle misure liberticide

Mancano ormai pochissimi giorni alla fine di quella che a fine gennaio 2020 è stata dichiarata emergenza pandemica. E’ del tutto verosimile che in questi pochi giorni che ci separano dalla fine dell’incubo accadranno molte cose.
Cercheranno di far sì che si debba prorogare l’emergenza, e che dunque le misure d’emergenza liberticide e nemiche de diritti fondamentali durino ancora per altri mesi.

Una serie di segnali suffragano questa nostra tesi: si va ripetendo che il virus è tornato aggressivo come a metà febbraio, si ripete che esso colpisce anche le fasce più giovani e che sempre più focolai e contagiati stanno tornando a manifestarsi.
In sostanza ecco le condizioni ideali per prorogare lo stato d’emergenza.

Occorre essere chiari su questo punto e dire sempre la verità, quand’anche essa vada contro gli interessi di alcuni.
Siamo nel bel mezzo ormai da mesi di un regime “protettivo” incardinato sul discorso del medico, e dunque su una presunta scienza obiettiva che snocciola dati indubitabili e che silenzia come incompetente chiunque osi contestare l’ordine dominante.

In sostanza siamo nel cuore di un regime che in maniera ingannevole utilizza il discorso del medico per far passare contenuti squisitamente politici, sociali ed economici.

Se vuoi salvarti dal Covid-19, rinunzia alle tue libertà e ai tuoi diritti“: è questo il fondamento del nuovo paradigma securitario che sfrutta l’emergenza per imporre misure emergenziali che nella normalità mai verrebbero accettate.
Accade così che il politicamente inaccettabile si trasmuti nel politicamente inevitabile dell’emergenza.

Ma la forza dell’ordine del potere sta anche nella debolezza del polo dominato che sempre e solo lotta per difendere le proprie catene contro chi volesse spezzarle: il mitologema dell’antro di Platone resta la metafora assoluta della liberazione e dei tanti fallimenti che essa incontra nel suo cammino.
La classe dominante può continuare a dormire sonni tranquilli, quando la classe dominata ha smesso di sognare.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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