Mancavano soltanto le stampelle e la benda piratescha all’occhio. Lazio piena di cerotti non quelli dello sponsor che fanno bene, quelli di europa league fanno malissimo. Mezza squadra a pezzi, il resto raccoglie i cocci di se stessa, resiste come può vista l’ospedale di campo. Riassunto: contro il Siviglia già superiore di suo, Inzaghi si deve fare il segno della croce e pensare che il peggio è passato ma non è finito, perché tre infortunati in una sola sera con Milinkovic pure esso in mutua, sono un segnale di fumo grigio che annebbia la vista per le prossime partite di campionato e di coppa Italia.
Non dico del ritorno in Spagna a meno che non si passi da qualche fonte miracolosa che riporti salute e freschezza mentale a un gruppo comunque di grande decoro in una partita malvagia. Il Siviglia ha fatto accademia, quasi non volendo infierire, in verità ci ha anche provato ma ha trovato il muro laziale eretto dal solito Acerbi che ha salvato un gol già fatto. Dunque una sconfitta prevista ma diventata acida. Non vedo perché a squadra debba considerarsi già eliminata. Sarebbe un segno di piccola mentalità che spesso e volentieri ha riguardato il nostro football.
Tony Damascelli