Azzardo Juventus ► Dai retroscena del malcontento Sarri alla scommessa Pirlo

Rivoluzione juventina. Nel giro di 24 ore i bianconeri hanno mutato radicalmente i propri connotati tecnici. Liquidato mister Sarri in un batter di ciglio, la società del Presidente Andrea Agnelli ha annunciato l’investitura ufficiale di Andrea Pirlo.

Una scelta alquanto temeraria da parte del sodalizio più vincente in Italia. Pirlo sulle orme di Zidane e Guardiola: funzionerà? Presto, anzi prestissimo per dirlo. Certezze, ad oggi, non ce ne sono. Il metronomo dai piedi telecomandati ha, dalla sua parte, soltanto la strepitosa carriera da calciatore.

Nel frattempo si discute già su tattica e scelte di mercato. Il tema è stato affrontato anche dalle nostre Teste di calcio durante ‘Radio Radio Lo Sport’. In studio Francesco Di Giovambattista e Zeljko Pantelic.

Il giornalista de La Stampa Antonio Barillà ha esordito con questa riflessione    

Andrea Pirlo è una scelta di rottura, di discontinuità. Si passa da un allenatore teorico, che ha faticato a trasmettere le sue idee a uno spogliatoio distante anni luce nel linguaggio parlato, a un campione che ha smesso da pochissimo e che può accostarsi in modo diverso nella gestione dei calciatori.

Ricordo che quando c’è stata qualche lamentela nello spogliatoio, non hanno riguardato le scelte tattiche, ma riguardavano i modi rudi negli allenamenti di Sarri e del suo staff. Questo evidentemente non significa avere la certezza di avere in casa un grande allenatore: solo il tempo e i risultati lo diranno.

Però la Juventus aveva già programmato una crescita di Pirlo in seconda squadra, sulle orme di Zidane e Guardiola, ma il precipitare degli eventi ha portato ad anticipare i tempi. La garanzia viene offerta da una sua naturale vocazione, che è stata suffragata anche da Renzo Ulivieri”.

Alessandro Vocalelli

Giornalisticamente non so se è mai capitato che ci siano un  allenatore più giovane di un giocatore, come ad esempio Buffon. Per due volte inoltre la Juventus si è trovata di fronte alla necessità, prima con Allegri e poi con Sarri, di cambiare l’allenatore decidendo lei le strategie tecniche seconda assecondare i desideri dei due mister. Questo onestamente mi colpisce. E’ giusto che la società decide le strategie però gli allenatori, soprattutto se particolari, dovresti ascoltarli. E’ una scelta a scatola chiusa. Non abbiamo nessun elemento per dire che tipi di scelta è quella di Pirlo. L’esperienza ha ancora un minimo di valore? Capisco che in una scala gerarchica contano le qualità umane e l’essere un visionario, però credo che l’esperienza sia ancora un valore. Pirlo non ha nessuna esperienza e quindi noi non abbiamo nessuna esperienza per giudicarlo.

Tony Damascelli

Penso che sia una scelta di necessità finanziaria e contabile: su questo non ci sono dubbi. Una scelta che ha eliminato le altre due candidature di Mancini e Inzaghi. Io non la ritengo né rischiosa, né una scommessa. La ritengo una scelta di grandissimo fascino, non solo per la Juventus, ma per il calcio italiano. Va ad allenare una squadra un campione del mondo, un campione d’Europa, un campione d’Italia, un campione intercontinentale di club e di Nazionale. Quindi lui ha la patente, ha il passaporto diplomatico che gli permette di entrare nello spogliatoio senza dover raccontare il calcio. Alla Juventus arriva una personalità, oltre che una persona, che riordinasse non solo le idee. Qualcuno che può stare alla pari con Cristiano Ronaldo, avendo addirittura dei titoli in più.

melli

Franco Melli

Quella di Pirlo potrebbe essere una scelta che consente alla Juventus di vincere la Champions League e di stravincere per i prossimi 20 anni, o potrebbe essere una scelta fallimentare. La Juventus sta facendo carta straccia dei nostri convincimenti decennali o ultra decennali. Quali convincimenti? Il convincimento che un allenatore dovesse avere una sorta di vocazione e dovesse venire da una sorta di apprendistato o gavetta formativa. Il convincimento che l’allenatore dovesse delle qualità che c’entrano poco con il calcio giocato ma fossero qualità di gestione del gruppo, di comprensione e capacità di valutare i talenti. Tutte queste cose vanno a farsi benedire con un colpo solo.

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