“Licenziamenti? A novembre si creerà il vero problema…” ► Bombardieri (UIL)

Il blocco dei licenziamenti, deciso lo scorso 17 marzo, è finito. Fino a ieri vigeva uno stop generalizzato, che valeva cioè per tutti i contratti, collettivi e individuali, per motivi economici. Ora, invece, il divieto diventa “flessibile“. Da oggi le imprese possono tornare a licenziare. Ma non tutti possono essere “fatti fuori” dal loro posto di lavoro.

Oggi scatta anche la cosiddetta “proroga mobile del blocco dei licenziamenti, legato all’utilizzo della Cassa integrazione d’emergenza. Ciò vale per tutte e 18 le nuove settimane previste di cassa integrazione, o, in alternativa, dell’esonero contributivo fino a 4 mesi, allungandolo, così, per molte aziende, tra metà novembre e fine anno.

Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale UIL, è intervenuto a Lavori in Corso, commentando queste ultime misure applicate al mondo del lavoro.

“Non è possibile licenziare da domani, è stata abbattuta l’idea del licenziamento libero, possono licenziare solo le aziende che chiudono e che già prima del Covid-19 stavano male. Ci sono dei soldi che arrivano dall’Europa per coprire la cassa integrazione e nessuna delle aziende può licenziare se possono sostenere ancora la cassa integrazione. Molte aziende non hanno usato tutta la cassa integrazione, quindi noi pensiamo si possa arrivare a fine dicembre. Per quanto riguarda i settori delicati come ad esempio quello delle discoteche abbiamo chiesto al governo un incontro nuovo a settembre per dare qualche sussidio. 

Lo vedremo nelle prossime settimane se i soldi dell’UE saranno investiti subito in buone misure, sugli asset strategici di questo paese. Chiediamo di farci capire e che questo avvenga anche per i giovani che non lavorano. Non dimentichiamoci che le condizioni sociali in questo paese sono peggiorate. Da tempo sosteniamo quello che ha detto oggi Draghi. Bisogna fare investimenti e pensare al rientro del debito in tempi un po’ più lunghi stringendo la cinghia anche alle banche. Pensando alla persona e all’individuo.

Bisogna essere più coraggiosi, noi tuteliamo i lavoratori e stimoliamo il governo ma ci sono cose che gridano vendetta. Abbiamo 110 miliardi di evasione e non se ne parla più, se tutto deve essere cambiato dobbiamo iniziare da là. In Italia i contributori principali sono i lavoratori dipendenti e i pensionati. 

Giudico positivo il discorso di Draghi che ha detto cose che noi diciamo da diversi anni, mi auguro che la politica dia una visione a questo paese smettendo di pensare alle prossime elezioni. Come ha detto Draghi. Pensare all’equità sociale, perché lo scontro e il disagio sociale ardono ancora. Bisogna dare risposte e fare scelte chiare e coraggiose. Siamo in un’economia di guerra, e dopo le guerre si ricostruisce insieme, questo è il nostro auspicio”.

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