Coronavirus, arti e cultura in crisi ► Reali (Regista): “Fermarsi è come lamentarsi del buio invece di accendere una piccola candela”

Questa pandemia ha devastato profondamente tutto il settore dell’arte e della cultura, con la chiusura di musei, cinema, concerti, teatri. Ora le cose stanno migliorando, con la riapertura a metà di queste attività, per le norme anti-coronavirus. Così abbiamo capito l’importanza di piccoli momenti di cultura che ci sono mancati durante il lockdown e che ora possiamo tornare a vivere, in condivisione e a giusta distanza.

Stefano Reali, regista e creatore di storie, ha ricordato con Stefano Molinari proprio l’importanza degli spettacoli teatrali, dando un insegnamento forte: l’arte fa parte di noi, aprire un teatro è importante perché accende sempre una luce nel buio.

Il teatro non è un bene sacrificabile perché è voluttuario, rispetto alle altre attività. In questi momenti difficili, lo spettacolo diventa un inno a godere di quello che c’è, e di farcelo bastare. Io, e ho visto, molti altri, ci siamo inventati qualcosa pur di non fermarsi. Fermarsi è come lamentarsi del buio invece di accendere una piccola candela. 

Raccontare, il racconto che significa capire come vorremmo essere, la possibilità di sognare sono importanti. Anche quando tutto sembra congiurare contro possiamo fare sempre qualcosa. Piuttosto che maledire il buio è meglio accendere una candelina“.


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