“Robot al posto dei lavoratori e schiavi in smart working: ecco dove ci stanno portando” ► Malvezzi

L’emergenza da Covid -19 ha cambiato il modo di vivere del mondo intero. I cittadini sono stati costretti a ridimensionare ogni spostamento e, da qui, lo smart-working ha preso il posto della normale routine lavorativa.

Secondo l’economista Valerio Malvezzi il “ruolo delle macchine” sta rimpiazzando quello dell’uomo ed è necessario un intervento tempestivo della politica per ridimensionare questa dinamica. Il progresso è un problema? No, ma lo diventa se con esso diminuiscono i posti di lavoro.

Il futuro si prospetta sempre più incerto, nel quadro descritto dal Professore, e il presente pare fornire ogni giorno nuovi spunti di rabbia nei confronti di una classe politica che anziché pensare alle aziende che chiudono rimane ancorata all’ideologia individualista che preserva solo gli interessi personali.

Che cosa si può fare per cambiare le cose? A “Un giorno speciale” il Prof. Valerio Malvezzi ne ha parlato con Fabio Duranti e Francesco Vergovich. Ecco il suo intervento.

“Robot al posto dei lavoratori e schiavi in smart working: ecco dove ci stanno portando” ► Malvezzi

“Io mi metto tra i co**ioni che fanno la lotta ai mulini a vento. In questo momento ci sono aziende collegate al governo che fanno affari d’oro in borsa! Da mesi io sto picchiando sul concetto di economia umanistica, perché penso a che quello che sta succedendo con il Covid e mi accorgo di quello che sta succedendo dal punto di vista economico. Un articolo recentissimo su Bloomberg dice che le aziende con meno personale guadagnano di più. La pandemia mondiale ha accelerato un processo di cambiamento che in sintesi vuol dire “meno braccia, più guadagni.

Dove vogliamo andare? L’economia capitalistica ha più interesse a portarci in un mondo che una volta io leggevo sui libri di fantascienza degli anni ’60 americani che profetizzavano un mondo di multinazionali. La differenza è che noi all’epoca vedevamo un mondo fatto di multinazionali, di alienazione dell’uomo, di robotica e del cosiddetto smart working, che io chiamerei slave working cioè il lavoro dello schiavo, nei film. Stiamo andando lì, ci vogliono portare ad un mondo in cui non sarà più necessario l’uomo nelle aziende. Io sono uno che apre gli occhi e dice liberamente quello che pensa. I docenti come me verranno sostituiti da registratori.

Nel momento in cui tu avrai miliardi di uomini schiavi che faranno lo slave working ci sarà qualcuno che schiacciando un bottone sposta miliardi creandoli dal nulla e quel tale io non so se è un umano o un uomo o donna priva di umanità. Questa è la partita del ventunesimo secolo e dovete scegliere o volete l’economia del capitale (capitalistica) o del lavoro (umanistica)”.


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