Non benissimo. Nemmeno male.
Roba tiepida, l’Italia parte con un pareggio al debutto in Nation League, un autogol permette di evitare la delusione, la Bosnia ha giocato un football lineare, l’Italia di Mancini è ancora in laboratorio, settembre di solito è mese pericoloso per la nazionale azzurra, con Bearzot e Sacchi la squadra ha sempre sofferto, dopo il lockdown e il torneo folle era prevedibile una prestazione di fatica, così è stato, molta confusione, molte voglie ma rare conclusioni in porta.
La gaffe federale che ha tagliato Chiellini per poi essere costretta a schierare Acerbi ribadisce che le sofferenze non sono soltanto in campo. Né Belotti, né Immobile hanno dato segni di vita, buono Barella sempre voglioso e combattente ma anche disordinato nella fase conclusiva, difesa con qualche sbavatura ma sono giudizi leggeri. Però lunedì non si può perdere contro l’Olanda che ha superato la Polonia. Dunque ci risiamo, partiamo in salita, cercando di capire chi siamo o che cosa siamo diventati. Vista la sera prima Germania-Spagna sarebbe meglio pensare ad altro.
Tony Damascelli