Vorrei fare una riflessione sulle parole del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Ha fatto un po’ il punto sullo stato dell’economia nel nostro paese, a partire anche dal Prodotto Interno Lordo.
Il Pil è tornato ai livelli dell’inizio del ’93: siamo arretrati di quasi 30 anni. Per persona questo Pil è sceso addirittura ai valori registrati alla fine degli anni ’80, il che vuol dire che i più poveri si sono impoveriti e i più ricchi hanno avuto sorti migliori.
La crisi pesa molto. Bisogna capire quale visione dare a questo paese. Un paese che abbia in mente l’attenzione al futuro e alla collettività dovrebbe puntare in primo luogo sulla conoscenza e sulla formazione. Dalle diatribe sull’inizio dell’anno scolastico ci rendiamo conto che è quasi impossibile che ci sia un inizio normale.
Ho l’impressione che sulla ricerca, sulla formazione, sull’innovazione, questo paese sia completamente in arretrato. Non solo per le cifre dedicate dai Governo e dai governi precedenti a questi settori, ma proprio per l’idea stessa di formazione.
Una nazione è forte e cresce se la scuola è pubblica, se non ha finalità di profitto.
A me sembra che né questo Governo né questo modello di sistema si pongano questi problemi.
3 minuti con Marco Rizzo
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