Criscito al 92′ non solo ha riportato alla vittoria il Genoa in casa propria, ma ha anche riportato la polemica in casa laziale. Vecchie ferite sempre attuali, parliamo della famosa “panchina corta”, di cambi sciagurati e di una dirigenza che dovrebbe badare meno al soldo.
C’è anche da dire che a Marassi c’era una Lazio praticamente a metà, martoriata dagli infortuni e anche dalla mala sorte, perché la traversa presa da Badelj (nota lieta dell’infausto pomeriggio) e il gol incassato con rimpallo sfavorevole non si possono prendere a pretesto per una critica a chi di dovere.
La pensa così Roberto Renga, che rispondendo trasversalmente a Franco Melli il quale ha definito la Lazio “un encefalogramma piatto” ha sostenuto: “Parlare della Lazio di ieri mi sembra assurdo, sbagliato. La Lazio ieri aveva undici giocatori fuori, quando mai mancano undici giocatori, a quale club mancano undici giocatori. Se mancano Bonucci e Chiellini alla Juventus, la Juve va male. La Lazio nonostante le assenze ha giocato per settanta minuti a un grande livello”.
Nessun compromesso dunque con la criticità di Franco Melli, ovviamente neanche sulle invettive rivolte a Lotito: “Quando si è fatto male Radu (in realtà ha avuto un attacco gastrointestinale) vincevano per uno a zero, vogliamo dare la colpa a Lotito perché il giocatore è dovuto andare in bagno? ‘Lotito, non fargli prendere il mal di pancia’, diciamogli così. Poi possiamo discutere le scelte di Inzaghi: Leiva centrale, o persino in campo in questo momento non ce lo vedo nemmeno io anche perché Leiva regala il primo gol rinviando su Sanabria con la palla che va dentro, perché non dobbiamo dire le cose come sono?“
E a chi – come spesso accade in questi casi – parla di sudditanza nei confronti del patron della Lazio Renga premette: “Se vogliamo attaccare Lotito attacchiamolo per mille altre cose ma non per la Lazio di ora in cui mancano tredici giocatori“.