Massimo Fini: “Il calcio sublima l’omosessualità che è in noi”

A "Un giorno speciale" il giornalista ha provato a spiegare insieme a Fulvio Abbate perché talvolta le donne non siano ben accette nel mondo dello sport (e in particolare del calcio).

Perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di pallone?” Non è solo un totem della canzone italiana, ma una frase perfettamente aderente anche all’anno 2019. L’intrigo Inter-Icardi-Wanda Nara ha fatto parlare molto, in particolare per il ruolo della moglie dell’ex capitano nerazzurro, che ha sì, pensato ai propri interessi e a quelli del marito ma che non è stata trattata esattamente come un Mino Raiola qualunque.

Se la moglie ti fa anche da procuratrice sei rovinato” diceva in proposito Roberto Boninsegna proprio a Radio Radio. Così la pensa anche una buona parte dei tifosi di calcio. Un suggello è l’aggressione subita nel weekend dalla stessa moglie-procuratrice di Icardi, a testimonianza che c’è un’avversità tra il tifoso medio e la sua figura (anche perché di sassi contro la macchina di Mino Raiola non se ne ha memoria).

Meno attrito c’è tra l’opinione pubblica e la mamma di Nicolò Zaniolo, diventata più fenomenale di suo figlio, specialmente sul web. Complici le foto con la boccuccia sporgente (come normale uso in fatto di selfie), Francesca Costa si è beccata la strigliata del figlio e gli applausi delle curve nonché una certa notorietà che è inusuale per la categoria “mamme di calciatori”.

Non solo gossip ma consapevolezza di genere: il mondo femminile ha sempre avuto un rapporto controverso col calcio (specialmente per colpa dei maschietti), perché loro sono stati i primi a lasciar da sola la propria consorte “per andare a vedere la partita“, a partorire manifesti in cui si proponeva di lasciare alle donne i posti in coda nei match di campionato.

Così Fulvio Abbate ha provato a spiegare le ragioni di questa apparente emancipazione delle donne nel calcio, partendo proprio dagli atteggiamenti noti della signora Zaniolo: “Una volta le mamme stavano in cucina con tanto di grembiule ed erano comunque procaci (il dirimpettaio le guardava dalla finestra chiedendo di entrare nella sua abitazione). Ora le mamme hanno lanciato il grembiule e si sono prese il loro regno narcisistico-esibizionistico: la mamma di Zaniolo è procace, ‘bonarella’ come avrebbe detto Nino Manfredi ed essendo tale giustamente mette in mostra il proprio corpo scatenando narcisisticamente gli istinti maschili“.

Per Abbate non ci sarebbe nulla di male nel comportamento di Francesca Costa dunque, a differenza del gioiellino della Roma, suo figlio che l’avrebbe redarguita: “I figli sono sempre stati così per un fatto di gelosia innata“, sostiene il giornalista che dunque spiega perché la signora Zaniolo sostiene di non aver “fatto nulla di male“.

Le donne fanno male a immischiarsi in questo mondo o – peggio – parlare di calcio? Lo sostiene Fulvio Collovati ma non proprio Fulvio Abbate: “Evidentemente Collovati pensa che in questo senso la donna sia inferiore“, dice Abbate. La spiegazione della tesi di Collovati però sarebbe più controversa secondo Massimo Fini, il quale fa un quadro quasi psicologico del sesso maschile quando si imbatte in una donna che profana il suo “rituale sportivo”: “Il calcio è una cosa sacrale, cioè, tu non puoi andare allo stadio con una donna perché la concentrazione nel rito sacro deve essere massima e la donna ti distrarrebbe, quindi o con l’uno o con l’altra. Inoltre il calcio sublima quel poco o quel tanto di omosessualità che è in noi per questo le donne, in quest’ottica devono restarne fuori… ora invece ci sono anche le squadre femminili…