“Salvate la democrazia: l’inganno che c’è dietro il referendum ci può costare caro” ► Michetti

La logica dei tagli ha attraversato la storia di questo Paese, determinandone cambiamenti epocali: chissà che con il referendum venturo sul taglio dei parlamentari non siamo in procinto di assistere ad una nuova pagina di storia. Ma sarà positiva o meno?
Su questo non ha dubbi il direttore della Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti: più del taglio alle province, più del taglio ai finanziamenti ai partiti, più di quello alla pubblica informazione con interi settori di questi enti amputati in nome della lotta agli sprechi; tagliare 1/3 degli esponenti del parlamento per Michetti, equivale a mozzare necessariamente la rappresentanza e la democrazia.
Ecco il suo intervento ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

Io sono contrario a qualsiasi tipo di taglio: utilizzare la clava è da barbari!
Un tempo era giustificato avere due camere che si guardavano vicendevolmente, e che facessero le stesse cose, perché bisognava prestare attenzione ai colpi di mano. Si usciva da una guerra e da una dittatura, per cui che ci fosse grande attenzione su ciò che si andava a legiferare era giusto.
Oggi abbiamo superato quella fase, per cui noi possiamo effettivamente avere una rappresentanza e una rappresentatività capillare.

Quando venne fatto il taglio del finanziamento ai partiti – ecco perché sono contrario ai tagli – come il taglio dei parlamentari, come il taglio delle province, come quello dell’informazione pubblica, erano tutti progetti della P2. Non dimentichiamoci di questo: furono i primi a proporlo.
Quando tagli i finanziamenti ai partiti ad esempio, cosa tagliano loro? Le sezioni, ovvero la sentinella sul territorio. Quello che ti dà il contatto osmotico tra il cittadino e la rappresentanza politica.
L’altra cosa che tagliano e la formazione: quella che ha fatto di deputati di altissimo profilo gente che oggi, purtroppo, meriterebbe di andare a casa.

E ancor di più, per finanziarsi a quel punto si rivolgono a potentati e lobby, gli stessi che fremono per leggi disastrose per la democrazia.
Noi sappiamo che soltanto 1/3 dei deputati e dei senatori sono eletti dal popolo, il resto sono tutti nominati. A chi rispondono a quel punto? A chi finanzia le campagne elettorali o a chi li elegge?
Quando si taglia si vuole la benevolenza di qualcuno a sfavore di qualcun altro, ma si distrugge il paese: noi abbiamo bisogno di qualità, non di tagliare la quantità. Questo è l’inganno.
Questa è la menzogna“.


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