Diciamocelo: il comportamento dell’Italia con il Covid è stato virtuoso

È ora di monitorare ancora la situazione di Covid-19 in Italia e anche nel resto d’Europa e del mondo. Il virus non ha affatto bloccato la sua azione di contagio che anzi continua molto forte e virulenta in molte parti del mondo. Oltre che negli Stati Uniti, in India e in Brasile, anche in Europa vediamo che alcuni paesi che sono entrati in lockdown dopo di noi, ma che ne sono usciti sostanzialmente prima, che non hanno mantenuto strette le regole, che non hanno obbligato i cittadini a mantenere quelle regole, quell’autoprotezione e quel distanziamento, sono ora in grossi guai dal punto di vista del contagio e anche dei morti.

Per esempio in Spagna, dove ci sono stati quasi 250 morti in una sola giornata. I contagi sono addirittura sopra i 13 mila in Francia e sono molto sviluppati anche in Inghilterra. Paesi che quindi non si sono mossi bene come l’Italia.

Diciamoci la verità: in Europa l’Italia, forse perché è stata colpita per prima, si è mossa benissimo dal punto di vista sanitario. Ha fatto quello che si doveva fare. Niente di più e niente di meno. Mentre le altre soluzioni escogitate non hanno portato i vantaggi che si volevano. Più o meno hanno lasciato casomai la situazione quasi simile come il caso della Svezia che ha più morti per milione di abitanti rispetto ai paesi che gli sono vicini, sempre in Scandinavia. Tra l’altro in Svezia, come abbiamo detto più volte, il distanziamento fisico è molto più naturale nel fatto che il territorio è molto vasto, c’è scarsa densità di popolazione, e anche nel fatto che i ragazzi vanno via presto di casa e non tornano spesso a casa dei genitori. Non sono mammoni come noi.

Detto questo, l’Italia ne esce fuori con un comportamento che è stato veramente virtuoso. Perché è stato un lockdown duro ma ragionevole e ragionato per il tempo opportuno. Ancora adesso noi registriamo sostanzialmente una curva piatta dei contagi, aumentata rispetto all’estate, ma sotto controllo con una percentuale del 3% sui tamponi, che sono controllabili, e con un inseguimento dei focolai per poterli poi controllare.

In Italia si è fatto bene. Addirittura viene dall’OMS e dagli altri stati, indicato il comportamento italiano come uno dei migliori. Eppure qui ci si lamenta. Ci si lamenta per la mascherina, per le distanze e per i provvedimenti presi. Quando invece li si dovrebbe soltanto ringraziare.


GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

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