Vedere Trump in difficoltà mi fa ben sperare: forse non tutto è perduto, possiamo ancora sperare in un cambiamento

In questi giorni il Presidente Donald Trump sta recitando la parte del Duce invitto. Il grande uomo che esce invincibile anche rispetto alla malattia, dimenticando il motivo per cui si è trovato in quella situazione. Addirittura dovendo avere, nella migliore delle ipotesi, un paio di volte l’ossigeno per respirare e non essendosi ancora interamente ripreso e forse recando danni di vario tipo.

Però l’idea è quella di mostrare ai propri concittadini che lui non ha paura di niente e che questo virus conta come un’influenza. In realtà, dal punto di vista sanitario, ognuno si può fare la propria opinione. Da quello politico è stato un terremoto. Trump era in chiaro vantaggio rispetto a Biden e avrebbe vinto a mani alzate queste elezioni, se non ci fosse stato il problema del Coronavirus.

Lui lo ha gestito malissimo portando gli Stati Uniti prima a trattare il virus pretendendo una certa immunità di gregge che non si è sviluppata. Poi criticando le chiusure degli Stati, poi spingendoli a chiudere ancora, poi facendoli riaprire presto. Insomma, avendo un atteggiamento completamente ondivago. Nulla ne sapeva. Invitava gli americani a bere detergenti o a iniettarseli dentro le vene. Faceva una serie di cose che non avevano nessun fondamento scientifico ma che, però, erano ben seguite dai suoi.

Siccome grazie e per colpa di questa pandemia anche l’economia statunitense non mostra i soliti numeri, ecco che Trump si trova in tutti i sondaggi in svantaggio e anche nelle intenzioni di voto. Naturalmente negli Stati Uniti non conta il voto popolare uno per uno, ma contano i grandi stati. Tu puoi avere la maggioranza degli elettori ma non conquistare la presidenza dello stato federale, come avvenuto a Hillary Clinton già quattro anni fa.

Però, dicevo, Trump avrebbe vinto a mani alzate, se non ci fosse stata questa pandemia così mal gestita con tutti quei morti e con tutti quei contagi. Il paese più colpito al mondo. Dunque adesso si giocale sue ultime carte. Se i democratici avessero avuto un candidato appena appena degno, e non Joe Biden che francamente non è certo il meglio che si poteva presentare, ecco che avrebbero già vinto.

Mentre, invece, anche in questo caso andrà a finire all’ultimo minuto. I sondaggi, certamente, non possiamo prenderli come veritieri dopo gli ultimi fatti. Ma vedere il grande Presidente statunitense, forse il peggiore che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, in questa seria difficoltà ci fa sperare che non tutto sia ancora perduto e che alla testa della nazione più importante del mondo forse ci possa essere un cambiamento.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

LEGGI ANCHE: