Fedelissimi con Matteo, gelo Pd

“Conoscendolo, Matteo sarà devastato da questa cosa… E qua non sapete in quanti stanno festeggiando”. Appoggiato a una colonna del Transatlantico, un renziano della prima ora parla a bassa voce mentre osserva i colleghi che escono dall’aula. Nei capanelli dem a Montecitorio si parla solo della vicenda giudiziaria che ha colpito i genitori di Matteo Renzi. La politica si intreccia al privato nei commenti dei parlamentari. I renziani che si stringono attorno al leader ondeggiano tra lo sgomento, la rabbia, la voglia di rivincita, la solidarietà umana all’ex-premier.

Tutti gli altri, rigorosamente off the records, oscillano dalla freddezza fino al compiacimento. C’è anche chi contesta l’atteggiamento di Renzi verso i magistrati: “Evocare la giustizia a orologeria come un Berlusconi qualsiasi…”. E tra i renziani la sensazione di essere ormai definitivamente un entità a parte nel Pd si fa sentire. “Accerchiamento” è la parola che va forte. Lo spazio dato dai quotidiani al caso Renzi -si punta il dito soprattutto contro ‘Repubblica’- rispetto ai 5 Stelle e il voto su Matteo Salvini, fa infuriare i renziani.

Si controllano le agenzie per vedere chi ha dato la solidarietà e quanto tempo ci ha messo. “Gentiloni si è fatto sentire subito, tutti gli ex-ministri e pure Zingaretti, anche se alle 11 di sera, ha dichiarato”. Solo una componente del Pd, evidenziano i renziani, al momento è ancora silente: Areadem di Dario Franceschini. “Solo la Pinotti si è espressa. Dagli altri, Franceschini compreso, ancora niente”.

Dopo lo sgomento di lunedì sera, l’inner circle renziano fa partire la controffensiva. Far vedere e sentire che Renzi non è finito e che chi lo dice, o lo spera, si sbaglia. Che per il leader c’è ancora la possibilità di un nuovo orizzonte politico. “Ai giornalisti che mi chiedono quali saranno le conseguenze degli arresti domiciliari di Tiziano e Laura sul percorso politico di Matteo Renzi, consiglio di andare a Torino e a Genova venerdi’ 22 febbraio. Io credo che non basteranno due Palasport pieni per contenere tutti coloro che vorranno dire a Matteo che sono con lui, scrive su Fb, Andrea Marcucci.

“Non entro nel merito della decisione del Gip che ieri ha deciso la carcerazione domiciliare dei genitori di Matteo Renzi (non ho letto le carte dei giudici). Certo, noto una sproporzione tra le misure adottate ed i reati contestati ed una tempistica che si presta ad alimentare qualche dubbio”, aggiunge Marcucci sintetizzando la linea dell’area renziana in cui non si esclude che, alla fine, la vicenda giudiziaria possa finire per compattare consenso attorno all’ex-premier.

“Magari potrebbe esserci una sorta di effetto-Berlusconi…”, si azzarda. E a chi teme che il caso Renzi possa affossare la partecipazione alla primarie, si ribatte: “Invece può succedere proprio l’opposto. Elettori poco interessati dal congresso e che non erano invogliati ad andare i gazebo, ci andranno proprio per solidarietà a Renzi. E il loro voto lo daranno a Giachetti…”.