Non è un momento felicissimo per l’Inter. C’è stato un momento durante il quale la squadra nerazzurra sembrava alla deriva, i tedeschi del Gladbach avevano ribaltato il risultato, approfittando delle solite deficienze difensive interiste, già evidenziate nel derby. L’assenza di Hakimi, bloccato dal virus, non può essere un alibi pesante anche perché Darmian, che ne ha preso il posto, ha offerto una prestazione caparbia, sfiorando anche il gol nel finale.
Ma sono i due centrocampisti, Vidal e Barella a spiegare la confusione che spesso regna in casa nerazzurra quando si tratta di supportare la terza linea. Non servono sempre il cuore o il temperamento, il cileno va spesso fuori registro, Barella non ragiona e così il lavoro mediano è finito nei piedi di Eriksen, impalpabile , uscito anche tra i fischi dei pochi tifosi presenti. Lukaku ha salvato il risultato e dovrei dire anche la faccia della squadra in faticoso finale, il pareggio, con la contemporanea sconfitta del Real Madrid va considerato il meglio del peggio ma fa tornare alla mente i gas tossici dell’esordio contro lo Slavia Praga, l’anno scorso. Conte, molto inquieto nel finale, ha effettuato i soliti cambi ma la squadra denuncia il solito limite caratteriale, molta corsa e poco cervello.
Di contro l’Atalanta si è rialzata dalla batosta di Napoli divertendosi sotto la pioggia danese e segnando quattro gol che fanno classifica e vitamine. Stasera tocca al Napoli e al Milan. Sperando di proseguire nella striscia positiva. La trasferta del Milan a Glasgow fa tornare alla mente serate bellissime con un gol di Pierino Prati, un’altra fetta di storia che se ne è andata.
Tony Damascelli