“Gli mando altrettanti baci perugina“. L’ironia, lo sapevamo, è una delle armi più taglienti di Matteo Salvini, soprattutto quando si tratta di questioni spinose come questa. A “Lavori in corso” il Ministro dell’Interno non ha esitato a commentare il ricorso che i migranti della Diciotti hanno presentato nei confronti del Governo per essere stati “privati della libertà” in quei giorni a bordo della nave.
“Gente che non ha titolo di stare in Italia, la metà dei quali è sparita. Qua ci sono avvocati che evidentemente si vogliono fare un nome e fare speculazione politica. Io me la rido e vado avanti“, ha detto Salvini che ha poi commentato le parole di Giovanna Cavallo, esponente dell’Ufficio Legale Baobab Experience (che ha fornito ai migranti della Diciotti il supporto legale), la quale aveva sostenuto che la dicitura ‘1 gennaio’ in molti documenti dei profughi sotto la data di nascita fosse una convenzione della polizia per rendere più facili le operazioni burocratiche.
“Guarda caso dall’Africa scappano solo i diciassettenni. Io per buono passo, per scemo no” ha detto il Ministro, che ha precisato inoltre di pensarla allo stesso modo sull’operato dei governi precedenti nell’ambito immigrazione, fornendo il numero di sbarchi effettivo da quando è in carica: “L’anno scorso erano sbarcati 5241 immigrati, ad oggi grazie alla ‘cura Salvini’ ne sono sbarcati 222, quindi meno affari per gli scafisti, meno affari per le cooperative, meno affari per i trafficanti di droga. Mi prendo le minacce e i processi ma finché campo difendo la sicurezza degli italiani“.
Parlando di futuro sull’ipotesi di rivedere una coalizione di destra Salvini è stato chiaro: “Questo governo ha ancora tante cose da fare e per quanto mi riguarda va avanti e va avanti bene“.