Questa Nazionale piace. Piace tanto, anzi tantissimo. La vittoria per 2-0 contro la Polonia in Nations League ha entusiasmato un ambiente a dir poco depresso non troppi anni or sono dopo la mancata qualificazione ai Mondiali in Russia.
Il merito di questa rinascita azzurra è di Roberto Mancini. Il Commissario Tecnico ha intrapreso un percorso a medio-lungo raggio basandosi sulla ricerca costante del bel gioco. I risultati stanno arrivando in maniera davvero convincente. Adesso però bisogna rimanere assolutamente con i piedi ben saldi a terra. La strada è ancora lunga e, soprattutto, il grande appuntamento è quello degli Europei itineranti.
Questo il pensiero delle nostre Teste di calcio nel corso di ‘Radio Radio Lo Sport’
Andrea Santoni
Mancini sta facendo un grandissimo lavoro. Non ci dimentichiamo che, come ogni grande allenatore, preferisce arrivare dove c’è da ricostruire piuttosto che da confermare. Lui non si è perso d’animo, ha incrociato una particolare nascita di centrocampisti che gli permettono di ruotare e imporre un tipo di gioco. Da due anni a questa parte non ha sbagliato niente. Questa è una cosa straordinaria. Il lavoro di Mancini può essere paragonato a quello di Prandelli nel suo primo biennio da CT. Ora è importante che mercoledì questo percorso in Nations League si concluda positivamente con la qualificazione alla final four
Alessandro Vocalelli
In tempi non sospetti io già dicevo che stava nascendo una Nazionale con tanti giovani bravi. Secondo me però adesso vedo un po’ una esagerazione e una esaltazione. Per carità è una bella Nazionale, con giocatori giovani che crescono bene e un calcio che diverte. Francamente questa esaltazione dei 27 passaggi per arrivare al goal non dice nulla. Dico anche che la cifra di una Nazionale è fatta dalle manifestazioni quando entrano nella fase finale. Quindi sono d’accordo a sostenere questa Nazionale ma non a cantarne già la sublimazione per delle partite belle che però hanno bisogno di conferme.
Furio Focolari
A me piace tanto questa Nazionale. Credo ci siano giocatori che hanno fatto un salto di qualità. Pensiamo a Barella che oggi è un centrocampista di livello internazionale. Adesso dovete dirmi perché non dovrei scegliere Barella come centrocampista ideale. La Nazionale sta crescendo però il fulcro non è il Barella, il Locatelli che mi sta entusiasmando, ma è il gioco. La Nazionale gioca a pallone. Cosa che le selezioni italiane non hanno mai fatto, se non in alcuni casi nelle grandi manifestazioni. Nelle amichevoli o nelle qualificazioni però la Nazionale non giocava quasi mai bene. Di questo dobbiamo dare atto a Mancini.
Franco Melli
E’ stata forse la più bella partita di questi anni della Nazionale italiana di Mancini. Perché si è visto un gioco veloce, il pressing alto e si sono viste anche delle individualità che magari nei loro club non riescono ad esprimersi. Ad esempio Bernardeschi della Juventus. Chiaramente bisogna avere sempre un po’ di timore nel caricare di enfasi la Nazionale perché poi sono le manifestazioni ufficiali quelle che sanciscono, per la storia, il valore del gruppo azzurro. Comunque credo di poter dire che siamo sulla buona strada.