Per i vaccini ci vorrà ancora del tempo rispetto al Covid-19, anche se è stato ieri il giorno della prima vaccinata in Inghilterra. Sarà appena il caso di ricordare che questo non è avvenuto perché la Gran Bretagna è uscita dall’Unione Europea, in quanto ne fa ancora parte, ma semplicemente perché si è avvalsa di una clausola che ha affrettato i tempi. Cioè ha lasciato decidere all’agenzia nazionale sul farmaco, invece di aspettare che decidesse l’agenzia europea come stanno facendo tutte le altre nazioni.
Qualsiasi nazione avrebbe potuto fare la stessa cosa. Solo la Gran Bretagna ha voluto servirsene un po’ per uscire fuori dalla pessima figura che ha fatto rispetto all’impatto con il virus, che l’ha colpita in un secondo tempo rispetto all’Italia, ma che vede un numero di morti e contagiati davvero incredibile compreso simbolicamente il Primo Ministro.
Dunque ci vorrà del tempo per far vaccinare tutti quanti gli inglesi. Anche perché ci vogliono due iniezioni per il vaccino Pfizer. Ce ne vorrà ancora per vaccinare tutti quanti gli europei, o tutti quanti quelli che vorranno. Si discute se il vaccino debba essere obbligatorio oppure no, intanto che viene somministrato obbligatoriamente a chi è a contatto col pubblico. A cominciare da chi è negli ospedali: personale medico, paramedico e da chi fa lavori che hanno bisogno del contatto col pubblico. Perché lì si devono difendere loro e devono difendere anche gli altri.
Poi, dal mio punto di vista, non c’è bisogno di renderlo obbligatorio. Basterebbe che certe attività fossero consentite soltanto a chi è vaccinato. Vuoi andarti a vedere una partita? Devi essere vaccinato. Vuoi entrare al cinema? Ti tocca essere vaccinato. Vuoi andare al ristorante? Ti devi essere vaccinato lo stesso. Vuoi andare in qualsiasi contesto pubblico? Un concerto? Una conferenza? Un museo? Siccome puoi esporre gli altri ad un pericolo, è bene che tu sia vaccinato.
Se tu non lo vuoi fare, rinunci a tutte queste cose. Mi sembra la cosa migliore. Incentivare chi si vaccina e disincentivare chi non lo fa. Mi pare davvero la cosa migliore che possiamo fare. Invece il vaccino di AstraZeneca è stato oggi pubblicato nei suoi risultati preliminari sulla rivista ‘The Lancet’, una delle più autorevoli al mondo, in cui si vede che una dose e mezza è sufficiente per dare una garanzia di sicurezza al 90%. Dunque questo vaccino, che non ha bisogno di essere conservato in frigorifero e che costa anche molto meno rispetto a quello Pfizer, forse avrebbe maggiori probabilità di essere scelto.
Infine per chi ha paura di questo vaccino, come di tutti gli altri, occorre dire che se i risultati sulla sicurezza e sull’affidabilità sono stati pubblicati sulle riviste e poi revisionati dalle agenzie nazionali e internazionali sul farmaco, quello basta per dire che il vaccino è efficace e sicuro. Non c’è bisogno di mandare avanti le cavie. Le cavie già ci sono state. C’è stata una platea di sperimentatori che non si era mai vista per un vaccino.
Ricordo infine a tutti che si tratta di vaccini non tradizionali. Sono vaccini RNA, non dunque vaccini basati sull’inserire nel corpo germi della malattia in misura attenuata. Qui si tratta di un altro principio, e sarebbe bene che si facesse sempre questa differenza.
GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi