Vi scrivo dall’anno 1 d.C. (dopo Covid-19): in effetti è stata ormai abolita la distinzione stessa tra “avanti Cristo” e “dopo Cristo” nell’epoca in cui la religione cattolica ha ceduto il passo alla nuova religione tecno-scientifica.
Oggi è il primo giorno dopo il “V-Day”, il nuovo santo dì nel calendario del nuovo ordine terapeutico.
Come sapete in tutto il territorio dell’Unione Europea è principiata la campagna di vaccinazione di massa. Inizia un nuovo ordine cronologico; inizia il primo anno “dopo Covid-19”.
E’ una giornata indimenticabile: habemus vaccinum!
Un giorno sacro e lieto, certo, offuscato da fastidiose nubi di “trogloditi reazionari” che addirittura osano dubitare delle virtù taumaturgiche del sacro vaccino reso possibile dalla dea scienza.
Ci rasserena tuttavia sapere che questi trogloditi in futuro saranno sempre meno, perché saranno rieducati – con le buone o con le cattive – alla fede nella Scienza e nel Progresso (ovviamente con la “S” e con la “P” maiuscole).
Il vaccino è il nuovo messia della religione terapeutica, il redentore, colui che era atteso già da tempo e che ora è giunto infine a recare la redenzione dell’umanità.
Fin qui si è con tutta evidenza scherzato: castigat ridendo mores.
“Credere nel vaccino”, “credere nella scienza”: non vi sarà sfuggito il verbo “credere”, che rimanda a ben altro rispetto alla scienza.
La scienza non procede per credenze, ma con la ragione, con il logos.
Lo stesso arrivo cerimoniale del vaccino in Italia qualche giorno addietro, con una sorta di processione parareligiosa e mediatizzata a reti unificate, rinvia con tutta evidenza a un orizzonte di senso che è anch’esso davvero poco scientifico.
Per non parlare poi del fatto che la scienza, come ricordavo poc’anzi, dovrebbe procedere argomentando, non diffamando e reprimendo come “no-vax” chiunque osi sollevare dubbi e perplessità ragionate e dunque agisca in modo ben diverso dalla massa non pensante e dogmatica dei cosiddetti no-vax.
I cosiddetti no-vax esistono veramente, e sono stupidamente dogmatici. Tanto quanto i “sì-vax” a ogni costo.
Contro queste due varianti egualmente dogmatiche c’è una terza via: il tertium datur è rappresentato da coloro i quali non abbiano rinunziato all’esercizio della ragion critica, quella ragione che conduce in tribunale il proprio oggetto e lo vaglia criticamente, sondando gli aspetti positivi e quelli negativi, mentre decide se assolverlo oppure no.
Tutto il contrario di ciò che accade in questi tempi in cui la scienza è solo la vernice che nobilita e occulta un atteggiamento spesso fanatico, dogmatico, integralista, di ordine religioso.
Una religione, questa, che è atea e materialistica insieme, che non produce più la salvezza delle anime, ma solo dei corpi.
Una religione dinanzi alla quale si è ormai inchinata anche la vetusta religione cattolica di Papa Bergoglio.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro