Lo hanno messo nero su bianco: non sanno nulla del vaccino che ci stanno iniettando!

Sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco c’è una sezione dedicata alle domande e risposte frequenti sul vaccino contro il Covid-19, quello che hanno appena iniziato ad iniettare agli italiani.
Mi sono reso conto dalle parole dell’Aifa, che del vaccino che ci vogliono somministrare non conoscono praticamente nulla.

La prima cosa che chiariscono è che gli studi sui vaccini anti-Covid sono iniziati la scorsa primavera: in pratica qualche mese fa, quindi non c’è stato il tempo materiale per studiarne la reazione o le controindicazioni. Ma questo lo chiariscono anche loro nelle successive risposte.
Sul sito parlano di “semplici misure che hanno portato a risparmiare anni sui tempi di approvazione“. Quindi o eravamo criminali prima, che perdevamo tempo nell’approvare vaccini non usando queste semplici misure, o siamo criminali ora perché le misure necessarie per approvarlo non sono poi così semplici.

Domanda sul sito: quanto dura la protezione indotta dal vaccino?

Non lo sanno.
Rispondono infatti: “La durata della protezione non è ancora definita“.

Le persone vaccinate posso comunque trasmettere l’infezione?

Non sanno neanche questo.
Difatti rispondono che “è necessario più tempo per ottenere dati significativi per dimostrare se i vaccinati si possono infettare in modo asintomatico e contagiare altre persone“, e continuano, “i vaccinati e le persone che sono in contatto con loro devono quindi continuare ad adottare le misure di protezione anti-Covid“.
Tutti coloro che inneggiavano al vaccino per togliersi le mascherine e annullare il distanziamento sono quindi degli illusi: lo stesso Ministro della Salute Speranza ha parlato di possibile lockdown anche con il vaccino.

All’Aifa non sanno neppure se chi esegue la prima dose con uno dei vaccini disponibili può fare la seconda con un altro vaccino. La risposta è: “Non ci sono ancora dati sull’intercambiabilità tra diversi vaccini“.

Quali reazioni avverse sono state osservate?

Si parla in questo paragrafo di quelle meno gravi, ma l’occhio non può che cadere sulla frase “paralisi facciale periferica acuta, che si è verificata raramente“. Benissimo, raramente. Quindi quante volte si è verificata?
La risposta è agghiacciante: “Una persona su mille“.
Nel mio quartiere ci sono 100mila abitanti. In sostanza dopo che si saranno vaccinati tutti è possibile che ne veda almeno 100 con una paralisi facciale acuta?
Ma scherziamo?

Per il resto delle controindicazioni dobbiamo invece attendere, perché scrivono che “raccoglieranno e valuteranno ogni segnalazione così da poter definire il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione“: quindi non chiedetegli più nulla, perché, a come dicono, devono ancora valutare. Chiaro?

Le donne in gravidanza o in allattamento possono vaccinarsi?

E che ne possono sapere loro? Ovviamente non sanno neanche questo.
Risposta: “I dati sull’uso del vaccino durante la gravidanza sono tuttora molto limitati“. Quindi meglio non farlo?
E qui arriva il colpo di genio dell’Aifa, che risponde: “L’uso del vaccino durante la gravidanza e l’allattamento avrebbe essere deciso in stretta consultazione con un operatore sanitario dopo aver considerato benefici e rischi“.

Gli scienziati di tutto il mondo ancora non hanno trovato la risposta, ma vedrai che un semplice operatore sanitario del tuo quartiere sarà in grado di dartela.

Le persone con una documentata immunodeficienza o con malattie autoimmuni possono vaccinarsi?

E basta con queste domande difficili: vi hanno già spiegato che ne sanno veramente poco! Perché metterli in difficoltà con queste domande?
La risposta è: “Non sono ancora disponibili dati sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino Covid-19 nelle persone con malattie autoimmuni, che sono comunque state incluse nelle sperimentazioni iniziali“.
Dunque cosa consigliano di fare? “Meglio vaccinarsi comunque“.
Ma sì, abbondiamo. Se non altro faranno da cavie anche loro.

Arriviamo al dunque: la vaccinazione ci farà tornare alla normalità?

La risposta dell’Aifa è: “Essere vaccinati non conferisce un certificato di libertà, ma occorre continuare ad adottare comportamenti corretti e misure di contenimento del rischio di infezione“.
Avete sentito? Tutto come prima. Vi chiederete dunque perché: e loro che ne sanno?
La risposta è sempre la stessa, ossia che di questo vaccino non ne sanno ancora nulla; infatti sono costretti a ribadire che “ancora non sappiamo se la vaccinazione impedisce solo la manifestazione della malattia o anche il trasmettersi dell’infezione“.

Immaginatevi quanto ne possono sapere delle future controindicazioni.
Fine di una storia triste.

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