Vi mostro il post che ho pubblicato ieri sera su Facebook per commentare quanto stesse accadendo in America. Stamattina Facebook mi notifica che il post è stato rimosso perché violerebbe i loro standard.
Analizziamo insieme cosa scrivevo in modo che sia chiaro una volta per tutte che ormai il bavaglio social riguarda tutto quello che non rispecchia il pensiero unico. Anche se non si inneggia alla violenza, se non si usano brutte parole ma si tenta semplicemente di aprire gli occhi ai lettori.
“L’unica cosa antidemocratica è contestare un popolo che si difende dai soprusi. Trovo ipocrita e inaccettabile chi si indigna che siano state occupate le sedi delle istituzioni. Dato che sono proprio quelle istituzioni le cabine di regia dei soprusi contro i popoli. È ridicolo che la condanna arrivi in nome della democrazia.
Il problema delle immagini che arrivano dall’America è che avete smesso di sentirvi al sicuro nei vostri palazzi. Un popolo in marcia per far valere le proprie ragioni non si condanna mai. Anche se quella marcia dovesse concludersi con l’occupazione di ogni sede istituzionale.
Condannate la violenza. Sempre. Ma ricordate che i più violenti sono spesso infiltrati e se a quegli stessi violenti viene permesso di entrare nel parlamento più blindato del mondo dalla principale è ovvio che qualcuno aveva bisogno che ciò accadesse per schierare la flotta degli ipocriti in Tv a fingere di difendere una democrazia che odiano”.
Benvenuti nell’era della dittatura sanitaria a cui doveva per forza affiancarsi una dittatura social.
La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo