Cominciamo dalle certezze, che stanno alla fine della distinta da consegnare al Sig. Di Bello: la triade Mkhitaryan – Pellegrini – Dzeko non si tocca, salvo imprevisti. Da lì in giù, ricominciando dal portiere, è tutto un interrogativo (nostro sicuramente, in parte forse anche del tecnico) circa la risoluzione di tre ballottaggi che ci sentiamo di individuare e condividere.
1) Mirante – Pau Lopez
L’italiano sta tornando, pur se ha lavorato a parte, quindi la questione prescinde dall’impegno contro l’Inter ma è destinata a riproporsi come ballottaggio; anche perché a livello di rendimento negli ultimi mesi nessuno dei due ha svettato sull’altro. Domani quasi certamente toccherà ancora a Pau Lopez ma, in assoluto, la sensazione è che scegliere di volta in volta indebolisca entrambi a livello emotivo.
Provocazione: se il dubbio lo risolvesse il mercato?
2) Ibanez sì, no, dove?
Fonseca sposterà il brasiliano a destra per intercettare Lautaro, dirottando il non accantonabile Mancini delle ultime settimane a sinistra, oppure sacrificherà quest’ultimo per schierare Kumbulla, dato per scontato al centro l’ormai rodato Smalling dopo i 90’ di Crotone? O, proprio perché i dubbi sarebbero troppi, alla fine sarà Mancini – Smalling – Ibanez?
Il nostro soldino lo puntiamo su quest’ultima, conservativa disposizione da destra a sinistra.
3) Villar – Cristante: stavolta non è facile
Non dovremmo nemmeno perder tempo a ribadire per l’ennesima volta tutte le doti evidenziate da Gonzalo Villar in questi mesi: autorevolezza nel farsi affidare la palla, disponibilità al contrasto, predisposizione alla verticalità, livello tecnico ed estetico elevato, con la sfera tra i piedi. Tutto ciò che di indiscutibile ha già mostrato è la pietra di posa per la sfida dei Friedkin: non farsi scalfire da lusinghe di mercato per porre le fondamenta di una Roma mediamente giovane ma presto vincente.
Detto ciò, chi rinuncerebbe senza dolore al Cristante visto e sinceramente ammirato All’”Ezio Scida” il giorno dell’Epifania? E non solo in quell’occasione, perché bisogna essere onesti e ricordare, oltre alla duttilità e alla disponibilità al sacrificio tattico di questo giocatore, anche una serie di prove, alcune da subentrante, in cui nelle ultime settimane ha evidenziato affidabilità assoluta, unitamente alla qualità di alcune giocate.
Ipotesi: una staffetta che veda Villar titolare e, se la partita si dovesse mettere in un certo modo, anche ipotizzando un calo dello spagnolo in ragione della muscolarità della mediana interista, una mezz’ora finale affidata alla gestione dei ritmi e della palla di Cristante.
C’è da dire che sulla carta sembra tutto valido, e più facile il giorno prima che quello della partita.
Paolo Marcacci