La pandemia ha messo a dura prova tutta la popolazione mondiale, sia economicamente che psicologicamente. Da quasi un anno siamo costretti a misure restrittive per fronteggiare il virus che il Paese, nella prima fase, aveva affrontato in modo solidale e propositivo. Oggi, al contrario, ci troviamo di fronte a una situazione ben diversa, dove speranze e sogni rischiano di essere riposti all’interno di un cassetto.
Questo non vale però per Marco Berry, comico, attore, illusionista e conduttore televisivo, che inizierà un percorso di 365 giorni dove si sottoporrà a vari test per diventare il primo civile che andrà nello spazio. “Attraverso questo progetto – racconta Berry ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani – voglio dimostrare che non si deve perdere la speranza e, nonostante le difficoltà, non si deve mai smettere di sognare e superare i propri limiti”
Questo l’intervento di Berry a “Lavori in corso”.
“Il percorso di questo progetto inizia con un ‘non esistono le cose impossibili, se uno le immagina le può fare’. Se vuoi fare un lungo percorso devi fare un passo alla volta. Questo è un progetto fatto da un team.
L’obiettivo è arrivare ad avere una data di partenza. Arrivati lì devi superare tutta una serie di difficoltà economica, politica, di equilibri che non è detto che io riesca a raggiungere. I sogni sono la spinta che ti fa andare oltre e superare i limiti che son solo nella nostra testa.
E’ un po’ di tempo che mi lascio incuriosire dal mondo dello spazio, degli astronauti e di quello che c’è sopra la nostra testa. Quello che penso è che noi dobbiamo chiedere scusa alla generazione che proseguirà il nostro cammino. Il rischio è che gli abbiamo tolto la speranza e la capacità di sognare. L’idea di spingere un ragazzo a riprendersi in mano i propri sogni, le proprie speranze e la capacità di pianificare e decidere l’obiettivo che vuole raggiungere e di lasciarsi meravigliare tutti i giorni”.