Siete contrari al vaccino? Fatemi vedere i vostri dati scientifici

C’è una grande resistenza alla vaccinazione che sta per essere messa in pratica in tutta Europa e anche in Italia. Ci sono due tipi di opposizione in questa resistenza che è, vale la pena ricordarlo, portato avanti da gruppi molto piccoli di persone. Si calcola oggi che 3 italiani su 10 siano perplessi, non contrari, sulla vaccinazione. Ci sono due tipi di persone: quelli che sono contrari per principio e quelli che invece sono disposti ad ascoltare perché hanno semplicemente dubbi che possono essere anche giusti e legittimi.

A quelli che hanno posizioni di contrarietà di principio non basta nulla per convincersi che la cosa non sia così. Nemmeno i dati scientifici che loro in realtà non sanno leggere in nessuna maniera. In realtà bisogna porsi una domanda: quali sono le ragioni scientifiche e i dati su cui appoggiarsi per rifiutare per esempio la vaccinazione contro il morbillo? Se non se ne trovano, e continuate a essere contrari, evidentemente c’è qualcosa che non va in voi. Qualche cosa che ha a che fare con i principi di razionalità che non volete accettare.

Il morbillo è una malattia che non ha una cura e può essere prevenuta soltanto con la vaccinazione. Una vaccinazione che tutela tutti quanti perché una persona malata di morbillo è in grado di contagiarne altre 18. Dunque ha un tasso di contagiosità molto maggiore di quello che ha Sars Cov 2. Per chi ha dei dubbi invece sui vaccini, debbono prendere uno per uno quei dubbi e vedere se alla luce di dati scientifici sono o meno ancora in piedi. Vale molto poco raccontare in giro, in un’intervista ad un giornale o in televisione, o scrivere anche su un libro che una casa editrice pubblica, che tu sei contrario al vaccino perché nella tua esperienza di medico non ritieni che siano efficaci oppure perché fanno male, oppure perché dentro c’è acqua di fogna.

Perché le cose siano dimostrate, e potrebbe anche essere così, bisogna scrivere degli articoli scientifici sulle riviste internazionali. C’è solo quella via. Tu prendi una fialetta del vaccino, la analizzi, trovi che dentro ci sono i colibatteri invece che l’RNA messaggero, dunque quella è acqua di fogna. Tu lo pubblichi e tutti quanti saranno d’accordo con te. Fino a che non lo pubblichi su una di quelle riviste su cui i tuoi pari controllano se quella che hai detto, metodologicamente, è giusto oppure no, dal punto di vista scientifico queste valutazioni contano zero… contanto zero… contano zero.

Sarebbe bene che se lo ricordassero tutti coloro che fanno sostanzialmente solo azione di contropropaganda e non una azione scientifica. Può essere che il vaccino sia pericoloso, dannoso, quello che vuoi, ma devi scrivere e lo devi dimostrare. Perché le chiacchiere determinate in base all’esperienza nel campo scientifico contano meno di zero. Con buona pace di chi, evidentemente, ancora non ha capito di come funziona il metodo.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi