Sequestrato e accusato di epidemia colposa il pub che ha aperto contro i Dpcm: è la fine del diritto al lavoro

Quella che intendo raccontarvi oggi è una storia di ordinaria follia ai tempi del covid. O se preferite, per essere ancora più precisi, è la storia di come l’emergenza epidemiologica sia già da tempo utilizzata per introdurre una nuova razionalità politica.

Ebbene la storia che vi racconto è la storia del pub Halloween, pub ribelle come viene definito testualmente su Repubblica. Cosa è successo a questo locale di Bologna? Ha più volte contestato i Dpcm che imponevano la chiusura delle attività, che significano di fatto la negazione del diritto al lavoro. Il locale ha scelto di rimanere aperto, violando i Dpcm e tuttavia rispettando la Costituzione italiana.

Leggiamo su Repubblica, in data 19/01/2021 che questo locale è stato ora chiuso: “Chiuso il locale che non rispettava le regole, contestato al locale anche il reato di epidemia colposa”. Il locale Halloween di Bologna ha pagato caro il suo gesto di contestazione rispetto all’indegno mondo riplasmato dal covid-19. Ha pagato caro perché non soltanto si è visto infliggere multe, ma ora addirittura si vede addossata la colpa di epidemia colposa.

Questo ribelle dei nostri giorni tiene fermo un diritto fondamentale, quello del lavoro. E’ giusto battersi per la libertà, per i diritti, per il lavoro che sta sparendo grazie ai lockdown.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro