La Regione Lombardia non sa calcolare i positivi? A chiarire il mistero una ragazzina di 12 anni

Una ragazzina dodicenne, si chiama Anna, scrive alla Regione Lombardia e al Presidente Fontana per dirle che ha rifatto i calcoli dei positivi, e ha visto che c’è qualcosa che non torna.
Si parla di scuola media al massimo.
Effettivamente chiede spiegazioni al Presidente Fontana. Qualcun altro si è preso la briga di vedere gli ultimi 10 giorni di dati di positivi in Lombardia confrontandoli con i dati positivi per provincia. Quello che si vede è che 9 volte su 10 questi dati non corrispondono.

Ossia la somma dei positivi per provincia è più alta della somma totale che viene data per la Regione. Non sono cifre esaltanti, ma 33 in un caso, 45 in un altro, una cinquantina in un altro ancora. Vorremmo capire come mai. Come mai tutto questo avviene proprio poco prima dello scontro frontale tra la Regione Lombardia e il Governo di Roma, a proposito proprio dei conti che hanno portato la Lombardia in zona rossa. Dallo scambio di mail pubblicate dal Tg3, e altri organi di stampa e informazione, si capisce molto chiaramente chi è che ha sbagliato. E’ chiaramente la Regione: del resto i dati li danno loro.

Ma in più non li danno nemmeno buoni. Lo scopre una ragazzina di 12 anni. Se funziona così, cioè se non sanno fare i conti, è molto grave perché vuol dire che non sono in grado di farli. Ma se invece li sanno fare, e li diminuiscono anche con uno scopo preciso, allora è ancora più grave.
Così noi ripetiamo la domanda, come dovrebbero fare coloro che si occupano di dati in questo momento: come è possibile che 9 volte su 10 il totale dei positivi della Regione Lombardia è inferiore al totale dei positivi provincia per provincia di quella regione?

Peraltro anche i sindaci dei comuni vedono che questi conti non tornano. Insomma, dopo le dimissioni dell’assessore Gallera e dopo tutto quello che è successo, forse in questo periodo chi gestisce le regioni dovrebbe cercare una linea di maggiore equilibrio. Prima di tutto tacendo se, per caso, dentro l’armadio c’è qualche scheletro. Perché non si riesce proprio a capire se una ragazzina di 12 anni deve mettere in luce il fatto che nemmeno le addizioni sanno fare, figurati se possono capire parametri complessi come l’RT o addirittura un fenomeno complesso come la pandemia.
Roba da pazzi.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi