Inter, vittoria netta e pulita. Ma perché non si discute più su arbitri e Var?

“La vittoria dell’Inter è pulita, così come quella del Milan che ha usufruito di altri due rigori, ma è la gestione delle partite che risulta anomala”.

Se il Benevento si fa anche male tra autogol e gentili omaggi agli attaccanti perfidi che si chiamano Lautaro e Lukaku, va da sé che l’Inter non abbia sudato per rispondere alle vittorie di Milan e Juventus e dedicare i pensieri al prossimo impegno di Coppa Italia contro l’acerrima nemica bianconera. Eriksen ha giocato da play come sa e avrebbe dovuto da sempre, Conte, squalificato, in tribuna e rilevato a bordo campo dal socio Stellini, ha impiegato un anno per comprendere di avere sbagliato ma in verità si tratta di una scelta dovuta all’assenza di denari e dunque all’impossibilità di privarsi del danese e di sostituirlo con un altro qualunque di gradimento del salentino.

Inter efficace nella fase finale, con la partecipazione della squadra di Inzaghi molto pigra e leziosa. Si dovrebbe scrivere e discutere di Var e di Pasqua ma mi sembra inutile, ormai gli arbitri se la spassano, interrompono il gioco quando ne hanno voglia, nessuno osa più sollevare il dubbio della sudditanza psicologica, il football è diventato un gioco ridicolo totalmente nelle mani degli arbitri che appunto si chiamano direttori di gara.
La vittoria dell’Inter è pulita, così come quella del Milan che ha usufruito di altri due rigori ma è la gestione delle partite che risulta anomala. La classifica non cambia, si va verso il clou della stagione, tra sfide dirette, semifinali di Coppa Italia e il ritorno delle coppe europee.

Tony Damascelli