Al momento non abbiamo che tre armi fondamentalmente per combattere, come si dice con un termine un po’ improprio secondo me, questa pandemia Covid-19. Naturalmente ora il vaccino è diventata la prima arma di prevenzione, con buona pace di tutti quanti i poveri di spirito ignoranti che ritengono che questo vaccino condurrà al controllo delle masse attraverso l’introduzione di un microchip, addirittura si è sentito questo, o che l’RNA messaggero possa modificare il DNA umano.
Qui siamo ai problemi dell’alfabetizzazione di base in materia scientifica e non ci possiamo fare niente. Naturalmente questi vaccini sono diversi, hanno diversa efficacia, e hanno diverse conseguenze. In parte qualcuna può essere anche negativa ma, rispetto al vantaggio che se ne ottiene, è chiaro che non c’è partita. In particolare sembra interessante questo Sputnik russo che pare avere una efficacia paragonabile a quello di Pfizer, che è stato il primo a essere utilizzato. Insomma, vaccini modulati che possono essere modificati in poco tempo. Ma intendiamoci, quando si parla di poco tempo si parla di almeno due mesi per poter far fronte a questa variazione del virus.
Proprio questo è il punto. Il virus sta mutando cercando mutazioni più vantaggiose per lui. Siccome non ha il DNA per poter eventualmente coinvolgere gli errori, sopperisce a questa mancanza di informazione attraverso una serie di mutazioni progressive. Questo, peraltro, non muta nemmeno tanto rapidamente. Come per esempio il virus dell’HIV che era quasi impossibile da rappresentare, per quanto muti rapidamente. Questa è la ragione per cui i vaccini possono essere efficaci. Le varianti che stiamo conoscendo, inglese, sudafricana, brasiliana, hanno diversi gradi di reazione rispetto al vaccino.
Quella inglese può essere tenuta sotto controllo con lo stesso vaccino. Quella sudafricana e quella brasiliana invece, sembra, per il momento meno. Però questo non ci deve far dimenticare che abbiamo ancora due armi che son sempre quelle: il distanziamento fisico e l’autoprotezione. Quelle sono le due armi che dobbiamo continuare ad utilizzare, altrimenti non usciamo fuori da questa cosa. Invece il veder riaprire tutte quante le regioni e veder riaprire tutte quante le attività, per quanto mi fa molto piacere per chi ha queste attività, non può che lasciarci dei dubbi dal punto di vista della ripresa della malattia. Perché ricordiamoci che il virus è un parassita strutturale, dunque si muove soltanto se noi gli diamo il passaggio.
Quello che noi dobbiamo cercare di fare è evitare di darglielo questo passaggio. Quindi evitare di avere troppi contatti tra noi. Purtroppo questa regola vale ancora. Vale ancora fino a che non si raggiungerà una immunità di gregge vaccinale, e ci vuole parecchio tempo ancora.
GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi