Inter da scudetto? ▷ Paolo Bonolis: “È una delle favorite, ma non l’unica. Conte è sanguigno, mi piace”

L’Inter strappa lo scettro ai cugini milanisti e balza in testa al campionato. Adesso i nerazzurri non possono più nascondersi. Il derby, a questo punto, cade a pennello sulle sorti di questa intensa stagione. Una fetta rilevante di scudetto, quindi, si deciderà proprio nella sfida di San Siro in programma domenica pomeriggio.

Dunque chi meglio di un nerazzurro doc come Paolo Bonolis poteva raccontarci le sensazioni dell’ambiente interista?

Il noto presentatore televisivo è intervenuto nel corso di Radio Radio Lo Sport. Queste le sue dichiarazioni

Finalmente un campionato bello e combattuto

“Sta succedendo che, dopo un po’, abbiamo un bel campionato. Ci sono parecchie squadre che lottano e c’è un equilibrio.
Questo rende tutto divertente. Gli ultimi anni, con lo strapotere juventino, era diventato tutto un po’ stucchevole.
Il fatto che l’Inter sia prima, il fatto che c’è il derby e potrebbe non essere più prima. C’è la Roma che sale. Squadre come
l’Atalanta, il Napoli, la Lazio e la Juventus sono sempre in grado di infastidire chiunque. Insomma, è un bel campionato”.

L’egemonia Juventus è stata sorpassata?

“La Juventus ha fatto uno straordinario mercato. Trovo che la Juventus di quest’anno sia, a livello di rosa, anche più forte di quella
dell’anno scorso. Poi ci sono degli assestamenti fisiologici. Lo stesso Pirlo dovrà trovare una quadra, non tanto per la Juventus, ma proprio per la sua attività di allenatore. E’ la prima volta che vedo un allenatore così giovane, privo di una esperienza in panchina fatta di gavetta, guidare una squadra con ambizioni così forti. Bisogna dargli tempo”.

L’analisi del match di ieri sera contro la Lazio

“Credo che l’Inter e la Lazio giochino entrambe allo stesso modo. Si coprono bene e giocano di ripartenze. Il primo che segnava metteva l’avversario in profonda difficoltà, perché si sarebbe potuto chiudere ulteriormente e giocare appunto sulle ripartenze. Ha segnato prima l’Inter su calcio di rigore e la partita è cambiata. E’ vero che la Lazio ha tenuto tanto il boccino in mano, ma la difesa dell’Inter ha tenuto particolarmente bene. Sarebbe successo probabilmente il contrario se avesse segnato prima la Lazio”.

A questo punto l’Inter è la favorita per lo scudetto?

“L’Inter è una delle favorite per lo scudetto. Considerarla come l’unica favorita credo sia più una pressione mediatica gettata sulle spalle della squadra. Ci sono squadre in grado di poter sostenere la corsa per lo scudetto. Molti allenatori ti dicono che vincere in Europa è un corroborante per dare ancor meglio in campionato. Altri ti dicono che gli impegni europei tolgono energie. L’Inter l’anno che ha portato a casa il ‘tirplete’ praticamente giocavano quasi gli stessi ed ha portato a casa tutti i trofei. Altre volte invece squadre impegnate in Europa hanno finito per cedere terreno in campionato. Dipende da quanto regge lo spogliatoio. L’Inter ha dei vantaggi, senza coppe, ma potrebbero non essere tali”.

Su Eriksen: era ora o meglio tardi che mai?

“Era ora perché meglio tardi che mai. Ieri Eriksen a me è piaciuto. Ho sentito questa voce che lo voleva al Tottenham nel mercato invernale, ma poi lui ha rifiutato per rimanere all’Inter. Probabilmente gli si è accesa una lampadina e ha deciso di interpretare il ruolo con la classe che gli contraddistingue ma anche con l’agonismo che gli mancava. Ieri l’ho visto coprire e l’ho visto accendere quando era il momento. Credo che Eriksen e Sensi siano due mezzali importanti per permettere a Brozovic di non essere l’unica fonte di suggerimento per la squadra. Barella mi fa impazzire per l’agonismo che ci mette e la corsa che ha, però i piedi di Eriksen e Sensi sono un’altra cosa”.

C’è la sensazione che la Juventus stia perdendo un po’ di lucidità?

“Quello che la Juventus criticava agli altri, di perdere particolarmente il senno quando non riuscivano a vincere, poi capita anche a lei. Mi ricordo le dichiarazioni di alcuni giocatori e dirigenti juventini. Ecco la natura umana è uguale per tutti indipendentemente dalla casacca che indossi. Alla fine della fiera quando perdi, vista la passionalità che questo sport investe per chi è in campo e per chi è in tribuna, è facile perdere quella calma che ti contraddistingue quando sei sicuro di quello che stai ottenendo”.

Pierluigi Lantieri