Senza Ronaldo la Juventus viaggerebbe a mezza classifica, ha smarrito quel cinismo che l’aveva da sempre caratterizzata
Nulla di nuovo: Ronaldo, il resto è pareggio.
La solita Juventus che gioca sulle uova, formazione presuntuosa di Pirlo che piazza tre centrocampisti nessuno di copertura fatta eccezione per Bentancur, il Verona fa poco ma gli è bastato per stare sempre in partita, dopo il solito gol di Cristiano Ronaldo.
Il pari di Barak è arrivato nel momento in cui regnava la confusione nella casa juventina, Pirlo ha richiamato dopo settanta minuti un inutile e dannoso Ramsey, è rimasto in campo un altro peso superfluo “pallapersa” Bernardeschi e la Juventus già priva di due attaccanti veri, come Dybala e Morata (la qualcosa durerà a lungo), si è ritrovata a schierare nei minuti finali Di Pardo per Chiesa, ribadendo lo stato precario del debuttante in panchina e del suo staff.
Senza Ronaldo, la Juventus viaggerebbe a mezza classifica, ha smarrito quel cinismo che l’aveva da sempre caratterizzata, le assenze sono importanti ma è lo spirito del gruppo che si è evaporato, fatta eccezione per Cristiano e per Chiesa. Il resto rimugina football, va a strappi, buono Kulusevski ma mai alla conclusione, male Rabiot, in difficoltà Demiral, totale un punto che non serve a nulla e accentua i problemi di classifica della squadra che deve stare attenta a non scivolare ulteriormente e finire fuori dal giro Champions invece di pensare a una rimonta, ormai impossibile e ingiusta vista la qualità del gioco bianconero.
Dopo nove anni è anche comprensibile ma Pirlo ha commesso a Verona un altro errore: non ha voluto mandare in gioco nemmeno uno dei giovani portati in panchina. Il suo calcio liquido è definitivamente sciolto.
Tony Damascelli