Novità importanti in arrivo con il decreto legge Sostegni, atteso in questa settimana in Consiglio dei Ministri. Oltre agli aiuti economici destinate alle categorie che più stanno soffrendo che questa nuova ondata di chiusura, sul piano fiscale si lavora per la cancellazione delle cartelle esattoriali comprese nel quindicennio 2000-2015. Diverse le ipotesi allo studio della maggioranza: si va dal condono minimo sulle cartelle di importo fino a 3 mila euro ad un massimo con l’eliminazione di tutte, a prescindere dal loro importo.
Il provvedimento in materia fiscale, che utilizzerà i 32 miliardi di maggior deficit autorizzati dal Parlamento, è voluto soprattutto dalla Lega che da tempo si batte per la rottamazione e il cosiddetto “saldo e stralcio”. “Se vogliamo che nessuna azienda muoia – ha affermato il deputato Alberto Gusmeroli ai nostri microfoni – bisogna chiudere col passato e permettere alle attività di ripartire quando la crisi sanitaria sarà risolta”.
Ecco l’opinione dell’Onorevole Gusmeroli a “Lavori in corso”.
“E’ ovvio che è molto importante dare dei sostegni alle attività. Quindi il cambio di passo, per esempio nel decreto Sostegni che venerdì verrà varato in Consiglio dei Ministri è previsto un aiuto generalizzato, non più in base ai codici Ateco. Quindi io dico che sicuramente c’è un cambiamento, non si può pensare di risolvere tutto quello che non si è fatto in un anno in pochi giorni.
In Commissione Finanze stiamo seguendo l’iter della riforma dell’IRPEF che se venisse fatta sarebbe già di per sé una riforma epocale. Vorrebbe dire semplificare il sistema più complicato al mondo in termini di calcolo delle imposte e ridurre la tassazione. Già questi risultati sarebbero una cosa stratosferica perché negli anni tutti hanno parlato di semplificazione e nessuno ha combinato niente.
Per ciò che riguarda la rottamazione noi chiediamo che venga non solo riaperta la rottamazione ter, ma venga fatta una rottamazione quater includendo anche il 2018 e il 2019. Quando parliamo di rottamazione non parliamo di evasione, parliamo di gente che non è riuscita a pagare imposte le cui sanzioni in certi casi sono stratosferiche. Se vogliamo che nessuna azienda muoia bisogna chiudere col passato e permettere alle attività di ripartire quando la crisi sanitaria sarà risolta. Sennò perdiamo un patrimonio di aziende incredibile e che ci distingue da tutti gli altri Paesi europei. E’ un patrimonio che dobbiamo conservare.
Pace fiscale? Il saldo e stralcio conviene farlo perché sennò l’azienda chiude. Togliere cartelle fino a 5000 euro aiuta tutti, anche i dipendenti e pensionati.