“I giornaloni vi convinceranno che servono altre patrimoniali e nuove tasse: non vi fidate!” ▷ Capezzone

Scelte giuste al momento giusto. Sono quelle che servirebbero al Paese per uscire dall’emergenza sanitaria e per attutire la crisi economica. Entrambi i mali però sembrano lontani dall’essere risolti e i recenti avvenimenti non vanno di certo verso un cambio di direzione.

Se sul fronte dell’epidemia l’Italia registra sempre un numero di contagi e decessi troppo superiore rispetto al resto dei Paesi, dal punto di vista dei conti pubblici l’andazzo è uguale e contrario. Crescita economica opposta alla crescita della curva del covid.

E cosa accadrà quando la seconda sarà prima o poi ridotta? Secondo il giornalista Daniele Capezzone, ospite in diretta di Stefano Molinari, si comincerà a chiedere un aumento di tasse per fare cassa dopo i tanti sussidi spesi nell’emergenza.

Questa la previsione di Capezzone a “Lavori in corso”.

“Vi chiederanno nuove tasse e patrimoniali”

“Mercatus è un centro studi che parte con un’iniziativa semplice e chiara: chiederemo ai parlamentari in carica di qualunque partito e schieramento e poi ai candidati di qualunque tipo di elezioni di firmare un impegno di due righe per cui non voteranno mai e per nessuna ragione un aumento di tasse.

Vedrete che tra qualche settimana, tra qualche mese, cominceranno i soliti competentoni dei giornaloni a dire che ‘lo Stato ha speso tanto, i sussidi… allora ci vuole un’altra patrimoniale, un’altra tassa’. Poi non fatevi ingannare quando dicono ‘no, ma la mettiamo oltre una certa soglia’. Poi invece il cetriolo arriva.

Io vorrei sapere da Dombrovskis il ragionamento. Ma come ti viene in mente, nel momento in cui sei nel pozzo più totale della crisi, già di cominciare ad aprire la discussione dicendo ‘adesso vi metto a posto io che tornano i parametri’. Già nel momento in cui ne riparli è come se lo introducessi”.

“Lockdown non è la strada giusta”

“Un lockdown per ripartire? È come se noi dicessimo una frattura al femore per tornare a correre. Non mi sembra la strada più corretta per tornare a correre. Francamente, a ottobre ci hanno detto chiudiamo per riaprire a Natale. A Natale chiudiamo per riaprire poi la scuola il 7 gennaio. Poi il 7 gennaio chiudiamo per riaprire a Pasqua. Adesso chiudiamo a Pasqua per fare poi cosa?”