Consentitemi una considerazione davvero ovvia, ma variando un noto detto, “anche l’ovvio vuole la sua parte“. Se un sistema non funziona, la logica vuole lo si cambi nel tentativo di trovarne uno che funzioni realmente.
A un anno di distanza possiamo ben asserire che il sistema dei lockdown e della quarantena “a rocchetto” non ha funzionato. Perché dunque si ostinano a utilizzare tale sistema, se esso palesemente non funziona? Non sarà forse che suddetto sistema non è il mezzo, ma è il fine?
In termini di funzionamento tutto in effetti si spiegherebbe in questo modo, la narrazione della pandemia infinita funziona splendidamente in relazione allo scopo della giustificazione di un infinito sistema di lockdown e quarantena Yo-Yo.
In altri termini, se – come mi pare plausibile sostenere dopo un anno – i lockdown e la quarantena Yo-Yo non sono il mezzo, ma il fine, allora tutto sembra tornare in questa prospettiva.
Sentite cosa ha detto testualmente l’euroinomane degli euroinomani Mario Draghi, l’ex Goldman Sachs: “Un anno fa tutta l’Italia era in zona rossa. Oggi l’emergenza è analoga“. Così parlò non Zarathustra, ma ripeto, Mario Draghi che avvalora la nostra tesi.
Siamo al punto di partenza, il sistema dei lockdown e della quarantena Yo-Yo non ha funzionato, eppure continuano a riproporlo imperterriti. Si oscilla senza posa tra la Fase 1 e la Fase 2 senza che mai dall’emergenza realmente si esca, peraltro scaricando la colpa di ciò sulle spalle dei “cittadini irresponsabili” e poco ligi rispetto all’ordine terapeutico.
Del resto il dottor Rezza ha detto testualmente che la normalità potrà tornare tra 7-15 mesi vaccinando 240mila persone al giorno.
L’avete capito: l’esperimento è perfettamente riuscito, possiamo dirlo. Il potere genera un senso di insicurezza e di pericolo totale e poi provvede a porvi rimedio offrendo una sicurezza che in cambio chiede totale sottomissione e totale rinunzia a diritti e libertà.
Considerate anche un altro aspetto, lo diciamo ormai da più settimane: ci siamo, è ripartita proprio in questi giorni a tutta forza la strategia che ho appellato della “tensione sanitaria”: terapie intensive al collasso, fame di ossigeno, persone intubate tra atroci sofferenze. Dovete stare a casa, dovete accettare ogni misura repressiva perché l’alternativa è, appunto, l’atroce sofferenza suddetta. Forse anche la morte.
Così titolava in data 9 marzo 2021 Today.it: “La terapia intensiva dove lavoro è piena, ci sono anche quarantenni intubati“. più chiaro di così davvero non è possibile.
Intanto apprendiamo anche di una notizia tra il serio e il faceto; proviene da Repubblica che così titola: “Gino Paoli: io felice di essermi vaccinato, ora torno a rintanarmi ma mi sento più sicuro“.
Ebbene sì, possiamo commentare ironicamente una notizia che suona essa stessa ironica. Ora che i bar sono chiusi per le misure anticovid, Gino Paoli e gli altri tre amici hanno scelto di rintanarsi in casa e di abbandonare per sempre ogni velleità di cambiare il mondo.
Sic transit gloria mundi.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro